177.

Stanotte ho sognato che aggiustavo il termosifone, ero felicissimo. Poi mi sono svegliato e ho capito che era stato un sogno, ero tristissimo. Stamattina quando mi sono alzato ho preso una pinza e sono intervenuto sulla valvola del termosifone come avevo fatto nel sogno, ero sicuro al cento per cento che sarebbe ripartito, ho avuto anche alcune allucinazioni uditive dell’acqua che ricominciava a fluire, ma non è ripartito. Allora mi sono detto: i sogni son desideri (cit.). E anche: un desiderio non è un fatto (cit.). Anche se secondo me lo è, un fatto. Ma stavo per chiamare l’idraulico. Ma poi ho detto: è impossibile che non funzioni, che abbia sognato un sogno così preciso, con il metodo preciso per aggiustarlo, e che non si aggiusti. Ho ripreso la pinza e sono tornato in bagno, con Gâteau seduta sul water che mi dava indicazioni, mi sembra che mi abbia anche detto «ce la puoi fare, niente è impossibile, impossibile è niente, fallo e basta, just do it (cit.)». E l’ho fatto. E ora il termosifone funziona. Ho risparmiato trentatré euro e novanta di chiamata dell’idraulico, ho pensato, ho dei pensieri molto precisi, trentatré euro e novanta risparmiati grazie a questo mirabile intervento autonomo, stavo pensando proprio quando mi ha telefonato il mio amico Giorgio che mi fa: «Senti, per caso ti interessa una bottiglia di Philipponnat a trentatré euro e novanta?». Guarda tu, alle volte, le cose.

11.12.17