Oggi sono incappato in una citazione da L’arte di ricordare tutto, di Joshua Foer. Parte della citazione, la parte che mi ha colpito, è questa: “Sto cercando di espandere il tempo soggettivo per avere l’impressione di vivere più a lungo”. Mi ha colpito perché poco tempo fa ho scritto il racconto (pubblicherò tutti i racconti che ho scritto in una raccolta di cinquemila pagine nel centenario della mia nascita) di un tizio che, partendo dalla frase fatta “il tempo vola quando ti diverti”, pensa di cominciare allora ad annoiarsi, di proposito, per farlo smettere di volare, il tempo, per farlo durare di più, il più possibile, in modo da vivere più a lungo. Meglio una vita breve e divertente o una lunga e noiosa? Un quesito fondamentale, ritengo, di difficile soluzione (lunga e noiosa). È triste avere in due la stessa idea, ho pensato poi. O in dieci o in cento. Chissà quanti l’hanno avuta, mi sono detto. Probabilmente è un’idea banale, allora. Ci dovrebbe essere solo uno che ha delle idee, nel mondo. Per esempio, non so, per fare un nome a caso, io.