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L’altro giorno sono stato dal carrozziere, una persona estremamente piacevole e garbata, che se fosse un ristoratore diresti ci andrò sempre nel suo ristorante, ma essendo un carrozziere non lo puoi dire. Comunque abbiamo parlato cinque minuti della carrozzeria della macchina e venti minuti di musica, libri, cinema e scrittura. L’impressione è quella di parlare con un diplomatico o un rettore universitario. Non che abbia mai parlato con un diplomatico, io. Né con un rettore universitario. Alla fine gli ho detto che tra poco esce il mio nuovo libro. Mi ha chiesto di cosa parla. Mi ha chiesto come nasce un libro. Io ho cercato di rispondere meglio che potevo, ma sono sempre domande difficili dove nel rispondere è facilissimo fare la figura dello scemo, secondo me. Comunque alla fine ha sfilato una penna dal taschino della tuta, si è avvicinato al banco dove c’era un bloc-notes e mi ha detto: «Mi dice il titolo, che lo annoto? Vorrei leggerlo».

27.2.18