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Il mio amico Giorgio, che come me è sensibile alla bellezza ma in un modo più estremo, dopo aver visto Camila Giorgi perdere contro Serena Williams ha detto che, secondo lui, nel tennis dovrebbe vincere chi è più bello. Gli ho detto che una cosa del genere esiste già e si chiama concorso di bellezza. Lui ha detto «sì, ma non giocano a tennis». Gli ho allora fatto notare che non sarebbe giusto (solo per sostenere momentaneamente la parte della controparte, non do quasi nessun tipo di significato a un’affermazione del genere), che se una tennista, per quanto di aspetto meno gradevole e simmetrico, vince la partita, deve passare il turno. Lui ci ha pensato su e poi ha detto: «Ok, ma potremmo almeno far partire chi è più bello da 6-0, 5-0, e servizio».

12.7.18