In certi momenti di pace, quando la pura stanchezza gli impediva di lottare, gli accadeva di sentire questo peso misterioso, questa crescita o ammasso di cose senza nome che era il compito della sua vita portarsi dietro. Deve essere per questo che gli uomini vengono al mondo. Questo grosso, strano, agitato, carnoso, biondo, rude personaggio chiamato Wilhelm, o Tommy, era qui, presente, nel presente – il dottor Tamkin gli aveva messo in testa molte idee sul momento presente, il qui-e-ora –, questo Wilky, o Tommy Wilhelm, di quarantaquattro anni, padre di due ragazzi, al momento residente all’Hotel Gloriana, era destinato a essere il portatore di un peso che era il suo io, il suo caratteristico io. Il valore di questo peso non era calcolabile. Ma era probabilmente esagerato dal soggetto, T.W. Che è una specie di animale visionario. Che deve credere di poter sapere perché esiste. Sebbene non abbia mai seriamente tentato di scoprirlo.
La resa dei conti, S. Bellow