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Mio padre ha preso una stufa. È orgogliosissimo della sua stufa, ci butta dentro tutta la legna o il carbone o il combustibile che trova, fa delle fiamme incredibili, la stufa, che escono da tutte le fessure rendendola luminescente e conferendole un caratteristico aspetto infernale. In casa dei miei oggi c’erano trentuno gradi, secondo il termostato. Sono entrato e ho cominciato a spogliarmi. Fa caldo, ho detto. Mio padre era sul divano con un Tex. Credo stia cercando di ricreare il clima che c’è nella Death Valley. Non sarebbe strano se un giorno arrivasse un camion e scaricasse una tonnellata di sabbia in salotto, poi mancherebbero soltanto gli scorpioni. Secondo me è a tanto così dal prendersi un cavallo. Ho messo su un legnetto stamattina alle sette, mi ha detto. È molto potente la tua stufa, gli ho detto asciugandomi il sudore con un fazzoletto e bevendo un sorso di whisky. Era contentissimo. Faceva così caldo che mi è venuta la blefarite. Sono sceso di sotto, dove mia madre stava cucinando. Di sotto tutte le finestre erano aperte, anche il freezer, c’erano diciotto gradi. Nella pentola c’era del montone. Credo che la questione stufa gli sia sfuggita di mano, le ho detto. Lei, tutta sudata, mi ha guardato e mi ha detto: ascolta, se impazzisco mettimi al ricovero, ok?

18.10.19