Oggi mi annoiavo e allora ho avuto delle idee.
1. I nomi delle vie e degli edifici verranno scritti su lavagnette, così se un cittadino passa e non gli garba il nome che c’è scritto – era un razzista, un comunista, un moderato, un anarchico, un nichilista, portava i baffi e io odio quelli con i baffi perché mio zio che mi faceva i dispetti quando ero piccolo portava i baffi o almeno credo adesso mi sento un po’ confuso perché è da un po’ che non vado dall’analista – può cancellarlo e scrivere quello di qualcuno che secondo lui – non ci interessa il motivo – è meritevole. Anche il proprio, se vuole: Via Pinco Pallino. Astronauta. (La professione può essere inventata). Via Gianluca Colbacco. Mio nonno. E così via. Se più cittadini vogliono nello stesso momento modificare il nome di una via e non si trovano d’accordo, possono battersi: chi vince il combattimento può scrivere il nome. Chi perde può, se riesce, fare ritorno alla propria abitazione e tentare in un secondo momento, in caso contrario il corpo o quello che ne rimane andrà scopato in un tombino.
2. Una statua può essere abbattuta, imbrattata o rimossa (eccetera) solo da persone che abbiano compiuto nella loro vita almeno un atto di valore all’incirca uguale o maggiore a quello compiuto dall’individuo al quale la statua è dedicata (sarà una commissione di sconosciuti, a giudicarlo, più un dado, una carta da ramino, un pappagallo e un osso di pollo). Se il vandalo non rispetta questo criterio, tutto quello che ha fatto alla statua verrà fatto a lui.
Scusi, signora, lei sta decapitando la statua di Cristoforo Colombo.
Sì, era un razzista.
Cristoforo Colombo.
Sì.
Ma ha scoperto l’America, non è poco. Lei che cosa ha fatto, nella sua vita?
Io?
Sì. Che cosa ha fatto? Oltre a cercare di decapitare una statua, dico.
Be’…
Sì?
Sono la mamma di tre bellissimi bambini: Giovan [scopata nel tombino]
3. Chi offende, deturpa o distrugge opere letterarie verrà rinchiuso in una cella con una copia dell’opera che ha offeso, deturpato o distrutto e potrà uscire solo quando l’avrà letta, imparata a memoria, compresa e apprezzata (si dovrà essere molto convincenti). Ironicamente, tra l’altro, in questo modo, e proprio grazie all’opera che il soggetto disprezza, avremo un cittadino migliore, benché, forse, pazzo.
4. Le città verranno disseminate di statue-specchietto di ogni genere per i cittadini-allodola di ogni genere. Queste statue-specchietto dovranno restare nel sottosuolo fino al verificarsi di una situazione di tensione e di protesta e, a quel punto, grazie a una pedana mobile e a una botola, emergere dal sottosuolo e catalizzare la rabbia dei manifestanti finché non saranno esausti, soddisfatti e desiderosi di tornare alle loro Playstation.
(Poi basta, non ho avuto altre idee).