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Invece stamattina leggo che un soccorritore del 118 è stato preso a pugni da un tizio in vacanza a Porto Cervo. Il tizio si è tuffato, si è avvinghiato al soccorritore e, no, mi sto confondendo, scusate, il tizio voleva entrare in discoteca alle cinque del mattino «per il gran finale», dice l’articolo, non so cosa significhi, ma il soccorritore stava per l’appunto soccorrendo un altro tizio che si era sentito male e l’ambulanza ostruiva il passaggio. Ad attirare la mia attenzione, però, non è tanto l’episodio quanto un dettaglio nel racconto del giornalista, secondo cui l’aggressore, prima di colpire il soccorritore, avrebbe detto «levati di mezzo». Mm, no, io non penso che una persona che dice «levati di mezzo» sarebbe mai capace di colpire chicchessia con un pugno. Una persona che dice «levati di mezzo» non andrebbe nemmeno in discoteca, ma sarebbe a casa a dormire o al massimo a leggere un buon libro. E se qualcuno – una donna molto bella, immagino, diciamo Caterina Balivo – lo costringesse a fare un salto in discoteca («Dai, pelandrone, c’è il gran finale!» – «Il gran cosa?»), vedendo l’ambulanza che ostruisce l’ingresso direbbe: «Che sfortuna, tesoro, c’è una grossa ambulanza che ostruisce l’ingresso, il che ci vede costretti a tornarcene a casa e a riprendere la lettura del romanzo o, se preferisci, ad avere un rapporto sessuale e, poi, a riprendere la lettura del romanzo, scegli tu». Inserita quindi la retromarcia premerebbe il pedale e a quel punto noterebbe di essere incastrato tra l’ambulanza e un’altra autovettura dietro di sé. Sporgendosi dal finestrino direbbe al conducente di quest’ultima: «Mi scusi tanto, sarebbe così gentile da lasciarmi un po’ di spazio cosicché io possa completare la manovra di inversione e fare umilmente ritorno alla mia dimora dove c’è uno splendido libro che mi attende?». E il conducente dell’autovettura: «Togliti dal cazzo, stronzo, mi fai perdere il gran finale!». «Il cosa?» direbbe lui, e allora il conducente dell’autovettura, spazientito, scenderebbe e lo prenderebbe a pugni, poi libererebbe Caterina, la porterebbe sulla propria autovettura e, intervistato, direbbe al giornalista: «Quel coglione mi stava facendo perdere il gran finale, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque». E il giornalista: «Giusto».

17.8.20