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Quando la mia amica Carla ha saputo che vado a passeggiare con la sua (nonché mia) amica Paola, ha voluto che andassi a passeggiare anche con lei. Certo, le ho detto, lo dico anche a Paola. E lei: no! Hai passeggiato da solo con lei, ora passeggi da solo con me (è molto competitiva). Ok!, le ho detto. Così andiamo a passeggiare per San Paco Llorente. A differenza di Paola, Carla non fa sterrati e roba simile, lei vuole camminare per le strade dove ci sono persone e negozi. Una caratteristica di camminare con Carla è che, siccome Carla conosce tutti, tutti la salutano, sembra di camminare col Papa, mentre me non mi saluta nessuno, anzi quando ci siamo fermati a scambiare due parole con una persona che stranamente conoscevamo entrambi, questa a un certo punto mi fa: ma tu dove vivi? E io: qui a San Paco. E lei: ah. Poi si è rimessa a parlare con Carla. Così a un certo punto mentre passeggiamo dico a Carla: senti, facciamo una gara, vediamo chi viene salutato più volte, solo che le persone che salutano me valgono cinque. Carla si mette a ridere e dice: ok. Dopo mezz’ora di camminata, a ormai poche decine di metri dall’arrivo (casa mia), siamo sull’incredibile punteggio di 18 a 15 per Carla. Al che le dico: pazzesco, che partita emozionante! Dobbiamo incontrare in quest’ultimo tratto ancora solo una persona e vincerò 20 a 19 (davo per scontato che l’avrebbe conosciuta anche Carla). Pochi passi dopo, ecco il signor Arrigo S., mio vicino di casa. Ciao Carla!, dice subito. Io penso: porca puttana, Arrigo, sono il tuo vicino di casa e saluti prima Carla? Va be’. Poi comunque il signor S. saluta anche me, ovviamente, portandomi in vantaggio a pochi metri dalla fine del match. Ah ah, dico a Carla dopo che ci siamo lasciati alle spalle il signor S., che vittoria fenomenale! Mm, dice Carla, quindi all’improvviso sterza – vieni, mi fa –, entriamo in un bar dove un gruppetto di sanpacollorentesi sta facendo l’aperitivo, Carla prende un tovagliolo, usciamo e il risultato è di 34 a 20 per lei. Mi sembra di aver vinto, dice appallottolando il tovagliolo e infilandomelo nel colletto della polo (per asciugarti le lacrime, dice). Mm, dico io. Bello camminare, dice poi, adesso però andiamo a farci due birre, ok?

22.9.21