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Quando vado a trovare la mia amica Carla mi imbatto sempre nel Portoncino. Il Portoncino, che a vederlo sembra un innocuo portoncino, ha spedito e spedirà ancora parecchia gente all’inferno, grazie alle bestemmie che suscita in chi deve averci a che fare senza saperlo padroneggiare alla perfezione. Tra le tante, una sua particolarità è che, quando ti aprono dagli appartamenti dopo che hai suonato un citofono, poi la serratura smette di funzionare e il Portoncino non ne vuole sapere di chiudersi. Postini, corrieri, idraulici, visitatori e molti condomini hanno perso sudore, dita, sangue, pazienza, affetti e per l’appunto la possibilità di andare nel Regno dei Cieli grazie alla serratura del Portoncino. Io non sono tra questi, perché dopo la prima volta che mi ci sono imbattuto, Carla mi ha spiegato il trucco: basta aspettare dieci secondi e si chiude. Come mai?, ho chiesto io. Credo sia opera di una fattucchiera, ha detto Carla sorseggiando un Bloody Mary. È stato chiamato anche un fabbro, il quale, dopo essersi mostrato scettico di fronte all’ipotesi della fattucchiera, ha sentenziato: è la molla. Nella serratura c’è una molla che – ma qui Carla lo ha interrotto alzando una mano e dicendo: non voglio sapere nulla, mai. Lo ripari e basta. Ma dopo la sostituzione della molla non è cambiato niente, così si è deciso che il Portoncino è un Portoncino magico e basta, e non è rimasto che arrendersi alla regola dei dieci secondi. Il punto è che Carla non ha diffuso il segreto agli altri condomini, che tra l’altro nel suo palazzo cambiano spesso. Ognuno ci deve arrivare da solo, è la via verso la saggezza, dice. Tu come ci sei arrivata?, ho detto io. Me l’ha detto il vecchio inquilino, ha detto lei. Mentre se ne andava?, ho detto io. Sì, all’altro mondo, ha detto lei, era rimasto schiacciato nel Portoncino e poco prima di spirare mi ha preso una mano e sputacchiando sangue mi ha sussurrato: devi… aspettare… dieci… seco… secon… e poi è morto. Carla dunque non ha diffuso il segreto e ogni persona o famiglia che va a vivere nel suo palazzo deve arrivare a capire da sola come funziona la serratura del Portoncino. Alcuni ci arrivano dopo qualche tempo e terapia farmacologica, altri, disgraziatamente, mai. Non sarebbe un gran problema, se non fosse che quando sono da Carla a bere una birra si sente spesso la gente che entra e che poi sbatte il Portoncino con una rabbia e una violenza inquietanti. Per non parlare del baccano, che sembrano i botti di capodanno. Ma perché non metti un cartello?, ho chiesto. Non sono mica la governatrice del palazzo, ha detto lei, e poi alla gente non piace essere catechizzata. E se metto un cartello che invece di catechizzare stimola l’arguzia delle persone?, ho detto io. Ok, fa pure, ha detto lei, più che altro perché a Carla non piace parlare della stessa cosa per più di tre minuti. Così ho scritto, stampato e appeso questo cartello:

Attenzione! Per chiudere il Portoncino occorre seguire uno di questi metodi:

1. Aprire e chiudere il Portoncino con violenza per 10 secondi.
2. Aprire e chiudere il Portoncino con media forza per 10 secondi.
3. Aprire e chiudere il Portoncino delicatamente per 10 secondi.
4. Abbassare e alzare la maniglia per 10 secondi.
5. Colpire il Portoncino con la mano destra chiusa a pugno per 10 secondi.
6. Schiaffeggiare il Portoncino per 10 secondi.
7. Bestemmiare per 10 secondi.
8. Cercare di aggiustare il Portoncino con la sola forza del pensiero per 10 secondi.
9. Fare capriole per 10 secondi.
10. Introdurre banconote nella cassetta postale della signorina Carla O. per 10 secondi.
11. Pregare Gesù chiedendo che il portoncino si chiuda, per 10 secondi (occhio alla virgola, quando pregate!)
12. Pregare Gesù chiedendo qualunque altra cosa per 10 secondi.
13. Piagnucolare per 10 secondi.
14. Leggere questo cartello per 10 secondi.
15. Dire "per dieci secondi" per 10 secondi.
16. Aggiungere a questa lista altri metodi di propria invenzione per 10 secondi.

Grazie!


Dovrebbe funzionare.

11.10.21