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Stamattina mi sono imbattuto nel video di un litigio su Rai 3 tra un giornalista e un professore. Il professore era un negazionista, credo, purtroppo urlavano per tutto il tempo e non si capiva quasi niente. Il titolo però diceva proprio così, «professore». Sono andato a controllare e ho scoperto che era sì professore, ma di comunicazione, e di lavoro faceva o aveva fatto il pubblicitario. Si era presentato in tv con dei fogli sui quali aveva stampato dei numeri (che tenerezza) e diceva: «Ci sono i dati!». Il fatto è che i dati uno deve saperli leggere, di per sé possono dire tutto e niente. I suoi dati erano che negli ultimi due anni il fumo e l’obesità hanno fatto più morti della Covid. Gli è stato fatto notare che tabagismo e obesità non sono contagiosi, ma in fondo il problema non è ribattere alle stupidaggini, il problema è offrire a certa gente l’opportunità di andare in tv e dirle. Noto però che ormai è prassi comune chiamare dei tizi che non hanno competenze in fatto di vaccini e virus a parlare di vaccini e virus. Anche su altri canali vedo filosofi che esprimono dubbi sull’efficacia dei vaccini. Ora, se domani un astronomo mi dicesse che un meteorite sta per schiantarsi sull’Emilia Romagna e che la prima regione sicura è la Toscana, andrei in Toscana. E se un pubblicitario o un filosofo venisse con dei fogli stampati con la sua Epson a dirmi «no guarda ho calcolato la vera traiettoria e il meteorite non colpirà l'Emilia Romagna, anzi l'Emilia Romagna è l'unica regione sicura», io andrei in Toscana. Gli direi: «Ok, senti, io per puro caso devo andare comunque in Toscana perché devo sbrigare alcune faccende che adesso non ti sto qui a dire, ma tu devi salvarti, ok? Devi assolutamente salvarti, sei troppo importante per l'umanità, perciò eccoti le chiavi di casa mia, promettimi che resterai qui. Promettimelo!». Me lo farei promettere, e poi andrei in Toscana. Tra l’altro vorrei sapere cosa penserebbe uno così se, una volta in ospedale, mi presentassi io a curarlo. «Ecco il dottore» direbbe l’infermiera. «Ma lei è il dottore?» mi direbbe lui. «Sì, dottore in filosofia», direi io «ora vediamo di togliere questa cistifellea. Infermiera, mi passi il cavaturaccioli».