L'obeso (1270).

Ieri sera ho visto The whale, quel film che parla di un grande obeso omosessuale che fa delle cose. The whale è strutturato così: c'è questo obeso e poi c'è un'infermiera sua amica e poi c'è sua figlia e poi c'è un ragazzo di una setta apocalittica: l'infermiera cerca di convincere l'obeso a dimagrire; il ragazzo della setta cerca di convincere l'obeso ad amare Gesù; la figlia dell'obeso cerca di convincere il ragazzo a smettere di amare Gesù; l'obeso cerca di convincere tutti loro a diventare obesi come lui. Essendo un film di Hollywood c'è il classico lieto fine, come potete immaginare, la spunta cioè l'obeso che convince tutti gli altri a diventare obesi, e così decidono di vivere nella casa dell'obeso e non fare altro che mangiare pollo fritto, bere cola e guardare la tv. The Whale mi ha fatto riflettere e mi ha insegnato delle cose. Per esempio mi ha insegnato che le persone grasse non sono cattive (io pensavo fossero cattive), possono anche essere persone con dei buoni sentimenti che però sono diventate grasse perché hanno subito un trauma o perché sono omosessuali. A volte il trauma potrebbe essere l'essere omosessuali. Un'altra interpretazione è che il trauma potrebbe essere l'essere obesi e questo possa generare dunque l'omosessualità. Immagino sia possibile ma per quanto riguarda il caso specifico la scansione temporale degli eventi suggerirebbe di no. Agli obesi non piace il cibo, ecco cos'altro mi ha insegnato, mangiano per punirsi o per punire qualcun altro o perché tristi o nervosi o perché la casa è piena di snack. Potrebbe anche essere che una persona normale si trasferisce in un appartamento e lo trova pieno di snack e allora li mangia e diventa obesa. Oppure, credo, uno può svegliarsi una mattina ed essere obeso, si chiama obesità acuta o fulminante. Io pensavo che l'obesità fosse la conseguenza di una malattia mentale, che se una persona arriva a 270 chilogrammi di peso corporeo deve per forza esserci qualcosa nella sua testa che non funziona, ma The whale mi ha fatto capire che invece gli obesi sono persone meravigliose e perfettamente sane di mente, vedi quanti pregiudizi mi ha fatto perdere, ecco l'arte che mi piace, al contrario di quanto sostiene Mamet, ecco l'arte che mi migliora come persona e non mi irrita e mi insegna invece delle cose, ora sono una persona migliore e ho voglia di broccoli e segale e so che se a furia di mangiare broccoli e segale dovessi diventare obeso, sarebbe ok. Il film l'ho guardato tutto, il che è abbastanza raro, ma l'ho guardato tutto sia perché così istruttivo sia perché appartenente alla categoria dell'involontariamente comico, quando non demenziale (per esempio la scena finale). Mentre lo guardavo, pensavo a tutte le gag e le battute che lo sceneggiatore avrebbe potuto fare, e che purtroppo per qualche ragione che non capisco non ha fatto. Peccato. Gli do tremila e trecentoventidue stelline, su diecimila.

7.3.24