Samanthe (1333)

Oggi ho visto passare una macchina che mi è piaciuta molto, ma ho cercato di nasconderlo per non farmi vedere dalla mia, di macchina, che comunque mi piace anche lei e ce l'ho da una vita e spero che duri ancora a lungo. La macchina che ho visto passare era azzurrina. Ho pensato: così però tutti sapranno dove vai. Però mi sono detto: Ma tutti chi? Conosci tre persone in croce. Forse però così mi conosceranno come Azzurrino. Ehi, ecco Azzurrino. Dove te ne vai, Azzurrino? Eccetera. Me ne frega qualcosa?, mi sono chiesto. No, mi sono risposto. E ho suonato il clacson. Come in quella pizzeria che, siccome ordinavo sempre la Margherita, a un certo punto la cameriera mi chiamava Margherita. Margherito, se mai, ho detto io, ma niente. Così ho cominciato a fare ogni tipo di variazione, tipo entrare e dire: «Una Capricciosa!». E lei: «Davvero?!». E io: «No». Oppure: «Stasera ti stupirò!». E lei al pizzaiolo: «Montenegro, una Margherita!». Eccetera. Poi non sono più andato a prendere la pizza lì, e il motivo è che ho smesso di mangiare la pizza perché mi ero convinto di essere intollerante al lattosio, anche se poi dopo qualche mese ho detto ma sarò davvero intollerante al lattosio?, e per curiosità ho ingerito del lattosio e poi ho detto: no. Così ho ripreso a mangiare la pizza solo che per puro caso nel frattempo ho trovato una pizza migliore. Si chiederanno, le persone che lavorano in una pizzeria dove vai sempre e dove a un certo punto non vai più, perché non ci vai più? È una specie di ghosting? Si diranno, affranti: «Perché non viene più Margherito? Cosa abbiamo sbagliato?». E magari cambieranno ricetta, impasto, mozzarella, cameriera, tutto. Niente, si saranno risposti, perché la gente è subito pronta ad autoassolversi, e si saranno offesi. Che poi tu cerchi sempre di non offendere gli altri, mi sono detto, ma gli altri non si preoccupano allo stesso modo di non essere offendibili. Ricordo che una volta, tanti anni fa, io e una mia fidanzata che chiameremo Samantha siamo andati tre volte in una settimana nella stessa pizzeria e il proprietario per fare il simpatico alla terza volta ci ha detto: «Ma voi, cucinare, mai?». E non ci siamo più andati. Il che potrebbe far pensare che io sia permaloso. La mia amica Paola mi ha detto che sono permaloso, giorni fa. La cosa mi ha scioccato, perché non è assolutamente vero, e per dimostrarglielo sono andato a riprenderle il berretto, dopo che in un primo momento gliel'avevo buttato nel cestino dell'immondizia. Però, le ho detto mentre ripuliva il berretto, è una fregatura se ti dicono che sei permaloso, no? Perché non puoi prendertela. E a proposito di Samantha, non la finta Samantha, ma una vera Samantha (credo), ricordo che una volta ho fatto una presentazione e al tempo stavo con un'altra fidanzata, che per comodità chiameremo anche lei Samantha, e con cui non andavo più tanto d'accordo, e alla fine della presentazione era venuta a parlarmi una certa Samantha, una vera Samantha, che mi guardava con occhi brillanti perché non aveva ancora avuto modo di conoscermi a fondo, e io avevo pensato: ma che brillantezza, gli occhi di questa qui (magari aveva solo la congiuntivite, penso ora), sarebbe bello adesso andare avanti a parlare con Samantha, andare a bermi sei sette birre con Samantha, e poi tornare a casa con Samantha, ma non posso, perché sto con Samantha, non sarebbe carino né, in pratica, fattibile, o forse è solo che non ne avrei il coraggio, e così avevo salutato Samantha senza dire altro, e poi Samantha, ironia del destino, mi aveva lasciato pochi giorni dopo. E tutto questo, non mi chiedo come mai, mi ha fatto venire in mente che tanti anni fa, che non stavo con nessuna Samantha, vera o falsa che fosse, ero qui dove sono adesso e stavo scrivendo un libro di racconti bevendo del tè e ascoltando questa canzone, e mi sono detto: che bella giornata, fissiamo nella memoria che questa qui è una bella giornata e cerchiamo di averne altre. E infatti ancora adesso me lo ricordo, ma non sono più riuscito ad avere altre giornate esattamente come quella, forse perché ogni giornata, proprio come ogni Samantha, è unica. So che in tutto questo c'è un'importante lezione di vita che dovrei aver imparato, ma non la trovo, e la vita intanto sta passando; mi chiedo se arriva un punto in cui ti rendi conto che imparare qualcosa ormai non serve più a niente, e magari è un punto bellissimo. Ah, la macchina era questa. Purtroppo, se ho capito bene, azzurrina non la fanno più.

19.9.24