Tre opzioni (1364)
Giorni fa ricevo un messaggio dalla mia anziana madre con allegata la foto di un albero di Natale in vendita su Amazon. Dice: «Mi prendi questo albero?». Rispondo: «Ok. Lo faccio arrivare da me o da voi?». Lei: «Da noi». Io: «Poi però dovete stare in casa ad aspettarlo». Lei: «Sì sì, dove vuoi che andiamo? Siamo sempre qua». Nel momento in cui leggo queste sue parole, sento gli ingranaggi dell'universo mettersi in moto al fine di assemblare l'unico esito possibile.
Così stamattina mi arriva il messaggio di Amazon, il pacco è in arrivo. Scrivo alla mia anziana madre per avvertirla. Lei risponde: «Bene». Dopo un paio d'ore esco per delle commissioni. A un certo punto vedo passare la macchina dei miei con a bordo mio padre e una tonnellata di fogliame. Mm, penso. Non il fogliame di un albero di Natale sintetico, penso. E poi il pacco non risulta ancora consegnato. Dunque proseguo. Dopo dieci minuti scorgo mia madre infilarsi dalla parrucchiera. Entro. Lei è già seduta in poltrona, pronta per la messa in piega. Mi avvicino, le metto una mano sulla spalla, lei si gira e io le sorrido. «Ciao,» mi dice, «cosa fai qua?». Io: «Ti do tre opzioni. Opzione uno, sono venuto a farmi la permanente; opzione due, sono venuto a salutarti, visto che non ci vediamo mai, perché mi manchi; opzione tre, sono venuto anch'io ad aspettare qui con te il vostro albero di Natale». Silenzio. Si spengono i phon. Tutte le signore lasciano il negozio, tipo saloon che si svuota in un western quando stanno per fischiare le pallottole. Mia madre: «Opzione due?». Io: «No».