Nella quinta [scena] la donna è addirittura sulle ginocchia del soldato, lui le tiene una mano sulla bocca e sulla propria mano stampa un bacio. La donna non scenderebbe più dalle ginocchia del soldato, tuttavia è costretta a farlo perché il regista così dispone e pretende. Allora la donna, non senza civetteria, chiede al soldato se non era troppo pesante. La risposta del soldato è la frase più bella del mondo: «No, pesi come un fucile, due pistole, due caricatori e una bomba a mano».
Libera la Karenina che è in te, R. Matteucci