Oggi vado a pranzo dai miei e mio padre mi racconta che il suo primo datore di lavoro era un brav’uomo «perché non si arrabbiava mai con la gente, sempre con se stesso. Adesso è morto» mi dice. «È morto anche il secondo» aggiunge. «Come si arrabbiava solo con se stesso?» gli chiedo io, e lui mi dice che era sempre gentile con gli operai e con i clienti e con tutti, ma la rabbia la scaricava su di sé borbottando e imprecando. «Interessante» gli dico. Poi lui va avanti a raccontare e mi parla di una signora che aveva tanti gatti e che viveva al confine con la fabbrica e mi dice che una volta il suo primo datore di lavoro le aveva tirato contro un martello da fabbro e le aveva sfondato una vetrata. «Quello che non si arrabbiava mai con gli altri?» gli chiedo. «Lui» mi dice mio padre, ridendo. «Per fortuna» gli dico io. «Be’,» mi dice lui, «prima o poi doveva esplodere».