132.

«Mi scusi, quanto costa quello?».
«Vede, signore, più che “quanto costa?”, la domanda dovrebbe essere “quanto vale?”, considerato che…».
«Sì ma la domanda è “quanto costa?”».
«È sicuro?».
«L’ho fatta io».
«No perché a volte uno vuole una risposta ma sbaglia la domanda».
«Io voglio sapere qual è il prezzo e la domanda è “qual è il prezzo?”».
«Sì, certo, certo… eh eh… però, lei mi insegna che…».
«Quando?».
«In che senso?».
«Quando gliel’ho insegnato? Ci siamo appena conosciuti e le ho solo chiesto il prezzo».
«Be’, certo, ma si vede che lei è una persona intelligente e…».
«Dice che infondo insegnamenti solo con il mio aspetto?».
«No, ma da come ragiona si capisce che…».
«Ho solo fatto una domanda, non ho ragionato».
«Vede! Lei ragiona eccome, signore mio!».
«Sarà… tornando al prezzo…».
«Certo. Però quello che volevo dirle è che alla fine il prezzo è solo un numero, no?».
«Cioè non le devo dei soldi per portarmi a casa l’articolo?».
«Sì, chiaro, ma in astratto, dicevo, il prezzo è solo un numero, mentre…».
«Che numero?».
«Aspetti… mentre molto più importante del prezzo è il valore di un bene».
«E a quanto ammonta il valore del bene in questione?».
«Molto più del prezzo! È questo che sto cercando di spiegarle».
«Quindi devo darle più soldi di quanto effettivamente costa?».
«Eh? No, no… certo che no! Lei può avere una cosa che vale molto a un prezzo che, rapportato al valore, è poco».
«Quanto poco?».
«Questo dipende dalle opzioni che sceglierà per arricchire la sua offerta. Ne abbiamo tantissime, studiate in modo da rendere il prodotto adeguato alle sue esigenze e…».
«Le opzioni possono far scendere il prezzo?».
«Ehm, no».
«Le opzioni fanno salire il prezzo?».
«E il valore!»
«Ma il prezzo?».
«Sì, anche il prezzo».
«Nessuna opzione. Allora, questo prezzo?».
«Nove euro».
«Troppo».

19.9.17