156.

Una volta, era una domenica mattina di qualche anno fa, stavo leggendo un libro di Thomas Bernhard e a un certo punto era così un piacere leggere un libro di Thomas Bernhard che mi sono detto: be’, qualunque cosa accada, avrò sempre Thomas Bernhard. Adesso mi sembra impossibile aver pensato una cosa così. Non per Thomas Bernhard, ma che leggere un libro possa dare una sensazione così. E mi viene in mente che quando avevo diciassette o diciotto anni, mentre i miei amici uscivano, io il sabato sera stavo in casa e leggevo, e anche lì c’è stato un momento che ricordo bene in cui stavo leggendo una raccolta di novelle di Herman Hesse e ho pensato: mamma mia che felicità essere qui a leggere le novelle di Herman Hesse. Provavo proprio pena per i miei amici, che erano fuori a divertirsi.

17.11.17