Per millenni si è volato così, il cielo dell’antichità è colmo di traffico aereo, percorso da una moltitudine di creature volanti, oggetti aerei che oggi, se li scorgessi al di là del parabrezza, dovrei riportare nei documenti come Unidentified Flying Objects: aquile governate per mezzo di manovelle, colombe meccaniche, o il trono aereo di Kā’ūs, re che volò fino ai confini della Cina a bordo di un seggio quadrimotore, tirato da quattro aquile che inseguivano quattro irraggiungibili cosce d’agnello. Questo mi piaceva, l’estremo dettaglio della motorizzazione, come se la fantasia di per sé non fosse assiomatica e necessitasse invece di ingranaggi verosimili su cui fare affidamento.
Staccando l’ombra da terra, D. Del Giudice