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Oggi sono passato dai miei e li ho trovati che discutevano per un imbuto. Un imbuto di vent’anni prima, che mio padre usava sempre, lei se lo ricorda benissimo, e che lui non sa più dov’è. Che ne so di dove è finito l’imbuto?, le ha detto, magari si è rotto e l’ho buttato. Per lei questo era inaccettabile, voleva che lui facesse saltare fuori l’imbuto a ogni costo. Mentre li guardavo mi sono venuti in mente i coniugi Underwood che litigavano per la Presidenza degli Stati Uniti. I miei per un imbuto. La vita è così. Alla fine lei se n’è andata sbattendo la porta. Trovi quell’imbuto, signor vicepresidente, gli ha detto prima di andarsene, se non vuole che la stampa venga a sapere di quella volta in cui ha usato i soldi dei contribuenti per comprarsi un tavolo da biliardo. Mio padre ha fissato per un po’ la porta, quindi il sottoscritto, che nel frattempo stava cercando degli imbuti su Amazon. Ma che le prende?, mi ha chiesto. Non lo so, signor vicepresidente, gli ho detto, ma ho trovato un imbuto da nove e novantanove, con tubo flessibile, in gomma, del diametro di centosessanta millimetri, posso farglielo trovare nel suo ufficio domani mattina dopo colazione, glielo lascio sul mobiletto vicino al bidè. C’è rosso?, mi ha chiesto lui. Rosso, signore, certamente, gli ho detto io. Dovremo sporcarlo e invecchiarlo un po’, se vogliamo farle credere che è proprio quell’imbuto, mi ha detto lui. Non c’è problema, signore, gli ho detto, ci penso io. Molto bene, mi ha detto lui. Poi ci ha pensato su e, a voce bassa, mi ha chiesto: hanno anche dei fumetti, su quel coso lì?

5.12.18