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Leggo che un turista ha avuto un malore mentre era al cospetto della Venere di Botticelli, agli Uffizi. Qualcuno ha ipotizzato che il turista settantenne sia stato sopraffatto dalla bellezza dell’opera, che io dico: magari essere tanto sensibili! E poi penso: ma no, dai, è meglio così, che quando vado in un museo dopo un po’ sono sopraffatto più che altro dalla bellezza di sedermi da qualche parte, specie d’estate, con l’aria condizionata. Sindrome di Stendhal, comunque, questa l’ipotesi di alcuni giornalisti che comprensibilmente preferiscono restare anonimi, una sindrome descritta dallo stesso Stendhal, come saprete, che però – saprete anche questo – era uno scrittore, e quindi uno che, per natura e per mestiere tende un po’ a, come posso dire?, inventarsi le cose, e la cui definizione è all’incirca: una affezione psicosomatica che colpisce soggetti messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza. Il turista degli Uffizi, nel caso particolare che qui trattiamo, ha avuto un infarto, si è saputo poi, che mi sembra un po’ troppo serio e particolareggiato come malore, per attribuirlo a una sopraffazione di tipo estetico, ma alla fine non sono mica un medico, come ammette anche il direttore degli Uffizi, che però poi aggiunge: abbiamo avuto altri malori, sempre nella sala del Botticelli, riferendosi a un ragazzo che nel 2016 ha avuto un attacco epilettico. Un ragazzo epilettico, presumo. E altri malori in altre sale. E, immagino, anche dei malori all’ingresso, nei bagni, al bar del museo o al negozio di souvenir, tutte da attribuire alla suddetta sindrome, secondo me. Cosa che mi porta ad azzardare che la definizione più corretta della sindrome di Stendhal, definizione che se accettata porterebbe come mi sembra giusto a una ridenominazione della sindrome in sindrome di Stendhal-Zucconi, sia: qualunque malore colpisca un soggetto all’interno di un museo, o nei pressi di un museo, o anche lontano da un museo se però in quel momento ci stava andando, o anche se aveva solo intenzione di andarci, o se, pur non avendo intenzione di andarci, è un soggetto che ama andare nei musei, o che, se non lo fa, comunque, forse, potrebbe.

17.12.18