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Oggi sono andato in città. Ogni tanto vado, in città. Non è una città grande, comunque, potevo anche non andarci, potevo avere le stesse cose guidando per chilometri e chilometri in mezzo alla campagna, ma non avrei poi camminato e non avrei sofferto il freddo. Credo sia giusto, se c’è freddo, ogni tanto uscire e soffrirlo, e se c’è caldo ogni tanto uscire e soffrire anche il caldo, invece di stare in casa a soffrire e basta, così come, è ovvio, se si sta bene uscire e dire «ah, come si sta bene», è giusto perché altrimenti rischi di non accorgerti del passare delle stagioni, del tempo e, alla fine, della tua vita, che però se anche non te ne accorgi passa lo stesso, abbiamo provato anche questo stratagemma e non ha funzionato, purtroppo. Mi piace ascoltare i frammenti delle conversazioni delle persone, mentre cammino in città. Mi dispiace che siano frammenti, tra l’altro, vorrei potermi accodare e ascoltare, magari poi anche intervenire, ma anche solo ascoltare. Un uomo con il cappotto ha detto a una donna senza cappotto «non si può piacere a tutti», e io volevo dirgli «neanche a nessuno, però». Poi più avanti un tizio ha detto a un altro tizio ma che brutta vigilia di lunedì in mezzo a una domenica e a un martedì, e ho pensato eh già, ma credo che un lunedì in mezzo a un sabato e a una domenica non riscuoterebbe molto successo, è per quello che lo hanno messo lì, secondo me. Poi una ragazza al telefono ha detto ma come non vieni a Natale? E io lì volevo prendere il telefono e dire al tizio al telefono: ma come non vieni? Ci sono persino io. Poi sono entrato in un negozio di vestiti e ho letto tutte le etichette delle camicie. Non perché sia pazzo, cercavo solo delle camicie cento per cento cotone, ma erano tutte ottantasei per cento cotone e quattordici per cento polvere di stelle. Chissà perché ottantasei, poi. Comunque a un certo punto mi sono arreso e ho fermato una commessa, le ho detto «mi scusi, avete delle camicie bianche cento per cento cotone?», e lei si è avvicinata a uno scaffale e ha detto «quelle lì», e io sospirando ho detto «no, mi spiace, quelle lì sono settantadue cotone, quindici poliuretano segmentato e tredici rayon». Allora lei ha attraversato il negozio, si è fermata vicino a un altro scaffale e ha detto «quelle lì», e io ho detto «no, guardi, quelle sono ottantasei cotone e quattordici spontex». «Spontex?» mi ha detto lei. «Sì, sa, i panni per asciugare» le ho detto io. «Ma allora non avete camicie cento per cento cotone?» mi ha chiesto lei. «Mi spiace,» le ho detto io «devono arrivare».

21.12.18