Un tempo avevo un attore che fu condannato all’impiccagione per aver rubato una pecora – o un agnello, non ricordo – così ottenni il permesso di farlo impiccare nel bel mezzo di una tragedia. Dovetti cambiare un po’ la trama, ma pensavo che sarebbe stato d’effetto, capite… eppure, voi non ci crederete, ma non era convincente! Non si poteva non essere increduli, non faceva altro che gridare, completamente fuori dal personaggio, se ne stava lì in piedi e gridava. Mai più. Il pubblico sa cosa aspettarsi e non è disposto a credere ad altro.
Rosencrantz e Guildenstern sono morti, T. Stoppard