Questa notte invece ho corretto un articolo del Corriere. Correggere gli articoli è uno dei miei passatempi preferiti. L’articolo originale era zeppo di sentimentalismi, poetismi e narrativismi poco adatti all’argomento: l’uccisione di una persona. Originariamente era di 952 parole, dopo il mio intervento è di 245, ma volendo si poteva scendere a 30, forse a 6. Tra le altre cose, ho tolto: C’è il sangue sulle strisce e la vita tutta attorno. Morte e vita non andrebbero mischiate. Dunque si può morire sentendosi vivi come non mai. Chiacchiericcio indolente. Autunno così dolce da passeggiare, da farci l’amore. Morte assurda. Spazio-tempo diverso, dove il male comanda (troppi film degli Avengers?). Antropologo delle voragini cittadine. Mondo di là, quello dei mostri. Le vocine e le risate di cristallo dei bambini. Usciti fuori. Poi mi sono addormentato.