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Ho acquistato una stampante nuova. Laser. Come le spade laser, i raggi laser, dico a tutti, ma nessuno sembra colpito, l’essere umano è così, non dà mai soddisfazione, si abitua a tutto, eccetera, allora d’ora in avanti dirò che ho acquistato una stampante ad amplificazione della luce per mezzo dell’emissione stimolata di radiazioni, o una stampante che emette fasci intensi ed estremamente collimati di radiazioni elettromagnetiche coerenti nello spettro visibile o nell’infrarosso, vediamo se la gente continuerà a dire ah sì l’ho regalata a mio figlio per il suo terzo compleanno. Dirò che ho una stampante che stampa con lo stesso sistema usato dai sistemi di difesa antimissile, lasciamo che si immaginino quello che vogliono. Comunque, laser. Velocissima. Presa durante il black friday a nove euro. Di spedizione, tra l’altro. Stampa centosette pagine al minuto. E fino a qui le note positive. Le negative: prende una pagina ogni sette minuti e di queste una su tre la prende, sì, ma non la restituisce più, entra ma non esce, insomma la inghiotte, oppure entra ed esce, sì, ma da qualche altra parte, che so, da un cassetto in cucina, dalla tasca del cappotto, dalla stampante del vicino. Le pagine che prende e che restituisce escono roventi, tanto da risultare curve come lo spazio iperbolico, forse la mia stampante può convertire gli spazi-tempo?, sarebbe straordinario, fatto sta che, così, le pagine invece di adagiarsi sul supporto di raccolta, euclideo, scivolano via e fluttuano sul cestello di carico, pronte per essere riprese immediatamente (in questo caso non sbaglia un colpo), acchiapparle prima che succeda è impossibile considerata la velocità di stampa formidabile, centoventuno chilometri orari con vento a favore (vento generato dalla stampante stessa), così o, essendo curve, si incastrano, o, se non si incastrano, escono con un desolante (intrigante?) fronte-fronte (se sei fortunato la seconda stampa cade esattamente nell’interlinea, a quel punto ti basta ricordarti di leggere una riga sì e una no). Ma parliamo del wireless. Il wireless sfrutta l’insolita frequenza di 1,32 GHz, totalmente libera da interferenze, vero, ma libera anche da ogni tipo di trasmissione. Fortunatamente c’è anche la classica 2.4 GHz, ma la portata è inferiore alla lunghezza del cavo USB, il quale entra una volta su due rispetto ai normali cavi USB, quindi una su quattro, e trasmette una su otto. Parliamo della qualità di stampa. Ottima, molto ben definita, ma storta. Forse dovevo metterlo nella sezione: problemi di carico. Stampe storte, sì, ma basta ruotare leggermente il foglio (e leggere una riga sì e una riga no), che sarà mai, o stampare su fogli aventi proprietà affini a quelle del cerchio. A parte questo, tutto bene, mi pare. Ed è laser, non dimentichiamolo.

11.1.20