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Oggi ho letto che «gli irriducibili della movida non sono mostri a tre teste, ma ragazzi che si sono stufati di stare in casa», che guarda caso è la mia definizione di mostri a tre teste. Be’, uno di questi mostri a tre teste, intervistato (da tre giornali differenti) ha detto: «Per settimane ci è stato imposto un distanziamento sociale che non era quello del metro del supermercato, ma delle relazioni umane» (delle relazioni mostruose, vorrai dire). Un altro, beccato mentre «faceva la movida», qualunque cosa voglia dire, per giustificarsi ha detto: «Sono fatalista» (col fato degli altri, in questo caso). Un altro ancora ha detto: «In Lombardia è successo di tutto, non penso di poter essere additato come colpevole se bevo qualcosa con persone che conosco bene» (e invece io ti addito lo stesso, sai, sono fatalista). Un altro ha detto: «Non possiamo più stare a casa, non è normale» (detto da un mostro ha senso: guarda gli Addams). Un altro ha detto: «Tendo a vedere solo persone di cui mi fido» (ok, Monstry, ma il pericolo non è di essere truffati, ma di passarsi un virus). Sarei andato avanti a leggere le dichiarazioni dei Matt per molto tempo ancora, ma purtroppo non avevo una relazione umana da dieci minuti, non era normale, così mi sono limitato a chiedermi quale fosse l’affermazione più stupida, e alla fine, dopo molte riflessioni, ho scelto proprio «Non possiamo più stare a casa, non è normale». Penso che la userò per tutto. Come mai guida senza patente? Non guidavo da un mese, cioè da quando me l'hanno ritirata, non era normale. Come mai mangi i funghi anche se sei allergico? Non li mangiavo da quindici anni, da quando sono finito in rianimazione, non era normale. Come mai indossa il casco solo su una delle tre teste? Dovrei andare in giro con tre caschi, non è normale. Sì sì, funziona, mi piace.

26.5.20