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Oggi io e Gâteau abbia preso una mosca. È la cosa più straordinaria che abbiamo fatto. Siamo un’ottima squadra: Gâteau, con i suoi sensori – vibrisse, orecchie da pipistrello, occhi azzurri a forma di limone e, diciamocelo, una buona dose di culo – riesce a individuare la mosca con una precisione millimetrica. Potrebbe fare tutto da sola, se non fosse maldestra e non si schiantasse a ogni balzo. La prendo io!, sbam! Eccola!, sbam! Qui sul comò!, sbam! Vista!, sbam! Ce l'ho!, sbam! Figlia di!, sbam! Eccetera. Perciò lì subentro io. Scelgo con cura un libro schiacciainsetti – qui un articolo su come scegliere il libro giusto per uccidere le zanzare, ma comunque io scelgo in base all’autore e i miei preferiti sono quelli di Cognetti e Carofiglio – e, individuata la mosca, la schiaccio. A quel punto pieno di entusiasmo raccolgo la poltiglia un po' gialla un po' nera un po' rossa con un pezzetto di carta e prima di buttarla nel cesso la mostro a Gâteau. Lei annusa, mi guarda come a dire e allora?, sbadiglia, si gira dall’altra parte, si addormenta. Ma i gatti sono così.

31.8.20