Sono andato a pranzo dai miei. Prima, però, li ho fatti stare in un baule per quattordici giorni, con le mascherine (FFP3). Ma siamo noi la categoria a rischio!, hanno detto mentre li immergevo in un bidone di soluzione disinfettante. Certo, certo, ho detto spalmandoli di catrame e facendoli poi rotolare in un letto di piume (anche questo è per la sanificazione? – Mm? Ah, sì sì). Non sono state le uniche condizioni imposte per deliziarli con la mia presenza, ho anche preteso che mio padre spegnesse la Stufa. Avevo scritto della Stufa tempo fa, poco dopo l’installazione, qui. A casa dei miei ci sono solo due stagioni, da quando c’è la Stufa, estate e inverno, l’inverno comincia quando la Stufa viene accesa, il sedici agosto, e finisce quando viene spenta, il quattordici. Mio padre la fa andare alla massima potenza ventiquattro ore su ventiquattro, come la fornace di una locomotiva. Stai cercando di fare decollare la casa?, gli ho chiesto una volta. Credo abbia sofferto per lo spegnimento forzato della Stufa più che per il catrame e la quarantena. Se Dio gli chiedesse di spegnere la Stufa, lui direbbe: non posso uccidere mio figlio, invece? Ma così almeno in casa c’erano ventotto gradi, e non i soliti cinquantanove. Ora capisco perché mia madre gli vieta l’acquisto di un condizionatore: farebbe solidificare l’aria. Comunque l’ha spenta e sono andato. Da mangiare c’erano, tra le altre cose, i broccoli.
L’odore dei broccoli mi ricorda la nonna, ha detto mia madre, asciugandosi una lacrima.
Li cucinava spesso?
No, mai. Perché?
Questo mi ha ricordato quella volta che mi ha detto:
Lo zio Anselmo è andato a farsi togliere un'unghia, giovedì.
Santiddio! Che ha fatto?!
Niente, perché?
Poi mio padre ha cominciato a raccontarmi degli indovinelli, però non se li ricordava, quindi:
Lo sai l'indovinello delle mele?
Sì.
Te lo racconto lo stesso.
Ma lo so!
Allora, adesso non mi viene in mente di preciso, ma c'erano delle mele, un sacco, o dei sacchi, e tu dovevi fare qualcosa, con queste mele, insomma che alla fine il numero doveva essere un certo numero preciso.
Forte, gli ho detto. Poi, dopo un breve silenzio mi fa:
Secondo te è possibile che un giorno le macchine diventino così intelligenti da conquistare il mondo?
Be’ penso sia difficile visto che, per quanto intelligenti possano diventare, basta staccare la corrente per metterle k.o.
Eh eh, ma loro te lo impedirebbero.
Potremmo bombardarle.
Te lo impedirebbero.
Allora sì, è possibile.
Eh eh.