Una tale Marietta, sposata e infelice, aveva un amante, infelice anche lui. L'infelicità era principalmente dovuta al loro carattere e non solo alle tribolazioni della loro relazione reciproca. Infatti si incontravano per piangere e per stare in pena. L'amante, che si chiamava Paride Germi, le prometteva che si sarebbero uccisi un giorno in albergo, e questa tale Marietta (che da signorina si chiamava Nosèi) lo abbracciava e piangeva, e diceva: «Promettimelo». E Paride Germi rispondeva: «Te lo prometto». Si noti che se avessero avuto un temperamento diverso avrebbero potuto continuare a essere amanti normali o quasi normali. Ma si beavano delle disgrazie, come altri si beano della felicità.
Vite brevi di idioti, E. Cavazzoni