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Tra poco la nazionale di calcio italiana scenderà in campo. Dopo una serie di settantanove vittorie consecutive contro squadre del calibro (si dice così) di San Marino, Svizzera e Zimbabwe (si scrive così), tutti sono convinti che vinceremo l’Europeo, nonostante, o forse proprio perché, non lo vinciamo dal 1968 (al secondo tentativo, la prima finale era terminata 1-1 ma il regolamento prevedeva che Italia e Jugoslavia avrebbero giocato finché l’Italia non fosse riuscita a spuntarla). Tralascio tutta la faccenda dell’inginocchiarsi, molto appassionante ma, insomma, chi se ne frega, no? Tra l’altro sembra che uno dei cinque azzurri che si sono inginocchiati prima della partita con il Galles abbia dichiarato «mi stavo solo allacciando gli scarpini prima che qualche persona di colore me li rubasse», affermazione che ai più è sembrata assurda, visto che nel Galles c’erano solo albini. Più interessante il mio pronostico per stasera, quando saremo eliminati dall’Austria (è il mio pronostico). Come faccio a saperlo? Due possibilità: sono un grande esperto di calcio; vengo dal futuro. Il mio amico Giorgio invece dice che vinciamo facile 2-0. Se non vengo dal futuro e l’Italia vince, è evidente che a venire dal futuro è lui (escludo che sia più esperto di me). Se invece vengo dal futuro e l'Italia vince, allora forse ogni volta che torno indietro nel tempo parte una linea temporale completamente diversa, ma di questo parleremo un'altra volta, più probabilmente mai.