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Oggi ho fatto la pizza. Ne faccio sempre due, una per me e una per il me di domani, e le faccio di pomeriggio per poi riscaldarle la sera, potrei spiegare perché ma sarebbe una divagazione inutile. A volte comunque vengo preso da improvvisi raptus di generosità e chiamo qualcuno a cui so che piace la mia pizza e gli dico: senti, ho fatto due pizze, se vuoi te ne do una. Così è successo oggi pomeriggio. Faccio due pizze e dopo aver riflettuto decido che una può essere ceduta alla mia amica Paola, che ama la mia pizza almeno quanto me. Dunque la chiamo. Paola?, le dico, senti ho fatto la pizza e se vuoi te ne do una. Paola è entusiasta, ovviamente, chi non lo sarebbe? Sì!, dice, quando passo? E io: tra un quarto d’ora, l’ho appena sfornata. Ok!, mi dice, ti chiamo quando sono lì. Intanto copro la pizza destinata a Paola con un foglio di carta forno, per proteggerla dagli agenti atmosferici e dalle avversità. Ma quando Paola ormai sta per arrivare, tolgo il suddetto foglio e scorgo con orrore un moscerino adagiato su un pezzetto di mozzarella. Il moscerino mi guarda e mi fa: mm, deliziosa. Qui scatterebbero i consueti protocolli e la pizza finerebbe nella spazzatura, che uno dice: ma come, butti una pizza? E io: tranquilli, qui nel quartiere abbiamo il barbone Dorito che non si lascia sfuggire nemmeno una buccia di kiwi, figuratevi la mia pizza. Ma prima chiamo Paola. No, prima prendo il moscerino e lo gambizzo. Poi chiamo Paola. Senti, le dico, purtroppo sulla tua pizza si è posato un moscerino, la butto. E lei: no ma che butti? Ho mangiato una pizza con le formiche, sai che mi frega di un moscerino. E io: cosa? Ma quando? E perché? E lei: che ne so, credevo fosse origano.

18.9.21