998.

L’uomo che io avevo sposato era talmente serio e concentrato da risultare inesistente, in casa c’era come presenza, questo sì, come c’è lei di fronte a me in questo momento, ma era un mobile, quasi un armadio o un tavolino, un mobile che si spostava in continuazione, una volta lo trovavi in camera da letto, un’altra in soggiorno. A cosa pensasse non l’ho mai capito.

I racconti, D. Del Giudice

20.10.21