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Giorni fa sono andato a casa di Giorgio e di sua moglie Abigaille e abbiamo giocato al gioco delle poesie. Le regole del gioco sono queste: ciascuno dei partecipanti porta tre poesie italiane che possono essere di un Vero Poeta o di un poeta dilettante, le legge nel modo più neutro possibile ad alta voce e gli altri due devono decidere se sono di un Vero Poeta o di un poeta dilettante. Per definire un Vero Poeta eravamo partiti con un semplice «deve avere una pagina Wikipedia nella quale è indicato come poeta», ma poi ci siamo resi conto che molta gente la pagina Wikipedia se la scrive da sola. Allora abbiamo aggiunto «deve aver pubblicato un libro di poesie con una casa editrice di questo elenco», ma poi ci siamo resi conto che ci sono persone che rispettano entrambi i requisiti ma che non possiamo accettare come Veri Poeti, per esempio Abigaille ha segnalato un tizio che ha la pagina Wikipedia nella quale è indicato come poeta e che pubblica con editori dell’elenco, ma le sue poesie sono così:

Io sono uno di quelli
che ci scherza sopra
poi però si innamora
e ci resta sotto


Giorgio si è opposto. E anche Abigaille. E anch’io. Quindi, dopo averci pensato, abbiamo deciso di aggiungere una terza condizione: un Vero Poeta è Vero Poeta solo se morto. Questa condizione è piaciuta a tutti. Così abbiamo giocato, in palio c’erano 5 euro e non per vantarmi (invece è per vantarmi) ma ho vinto, realizzando ben cinque punti su sei. Ci siamo divertiti tantissimo e ci siamo pure resi conto che il gioco in pratica diventa una specie di laboratorio di poesia, molto interessante se per esempio lo fate con tante belle ragazze, potrebbe quasi sicuramente scapparci del sesso perché le ragazze vanno in brodo di giuggiole per i poeti. In questo caso ovviamente no, cioè, non per me, ma immagino che Giorgio e Abigaille lo abbiano fatto, dopo. Eravamo anche parecchio sbronzi e sono tornato a casa in taxi, nonostante Giorgio e Abigaille vivano al piano di sopra.
Nel caso vogliate cimentarvi, vi propongo una delle tre poesie che ho portato al concorso:

All’amore non si resiste
perché le mani vogliono possedere la bellezza
e non lasciare tramortite anni di silenzio.
Perché l’amore è vivere duemila sogni
fino al bacio sublime.


Bella, no? 
Vero Poeta o poeta dilettante?

24.10.21