Vediamo di non schiacciare persone (1042)

Oggi ho visto il video di un carro armato russo che procedeva su una strada di una città ucraina e a un certo punto si vedeva arrivare in senso contrario un’automobile, allora il carro armato sterzava, puntava dritto sull’automobile e la schiacciava come un bicchierino di carta, poi ci restava sopra un po’, poi faceva retromarcia e cercava di fare la stessa cosa con una seconda automobile. Ci ho visto proprio della cattiveria deliberata. Il carro armato aveva schiacciato l’automobile come se dentro quell’automobile ci fosse Putin, e il carro armato fosse ucraino o, be’, di quasi qualunque altra nazione con del sale in zucca. Anche un carro armato del Vaticano, per dire, guidato dal Papa in persona. Invece era un carro armato russo e quindi non ho saputo immaginare che tipo di sentimenti potessero avere i tizi alla guida del carro armato, oppure quello alla guida aveva ancora il foglio rosa ed è stato tutto un terribile incidente:
«Guarda che cosa hai fatto, Petr».
«Scusa, Dimitri».
«Ti avevo detto di non tirare quella leva, Petr, ti avevo detto non tirare mai la leva rossa quando siamo in marcia, ricordi?».
«Sì, Dimitri, scusa tanto, non so perché l’ho tirata, è molto diverso dalle esercitazioni, qui».
«Va bene, Petr, non fa niente, adesso cerca di fare una retro ma vediamo di non schiacciare persone questa volta, ok?».
Mi è spiaciuto per quello che era dentro l’automobile schiacciata. Poi però ho letto che era un anziano e che è stato estratto vivo dai passanti, allora mi sono immaginato l’uomo che torna a casa, entra e dice a sua moglie:
«Non indovinerai mai che cosa mi è appena successo».
E lei: «Dimmi solo che non hai ammaccato l’automobile del cugino Bohdan, ti prego».

26.2.22