Riflettendoci (1043)

La mia risposta alla mossa di Putin di allertare il sistema di deterrenza nucleare è stato recarmi all’enoteca del mio amico Gustafssonn (non so dove vadano di preciso le s e le n, le metto sempre a caso, Gustaff – anche le f – ssonn mi perdonerà) e comprare una cassa di champagne. Ho dovuto rompere il salvadanaio, per farlo, ma che importa, il mondo potrebbe finire domani, e questa volta non è un modo di dire. Ho deciso che pasteggerò a champagne fino alla fine della crisi, qualunque essa sia. Certo speriamo non duri troppo, altrimenti dovrò fare dei tagli, ma l’idea è quella di morire bevendo champagne, abbracciato alla mia gattina, guardando un film di Wes Anderssonn(ff?), che, per inciso, ritengo uno dei migliori registi di sempre, ci pensavo ieri mentre guardavo The french dispatch, poi momentaneamente interrotto perché avevo sonno e perché, diciamolo, un po’ noioso. Ma questa non è una contraddizione! Il fatto è che Wesss produce opere così sublimi dai punti di vista sia estetico sia letterario da trascendere in qualche modo il punto di vista cinematografico, perciò, paradossalmente, un film di Wessss potrebbe alla fine risultare meno godibile di un action movie con Mark Wahlberg. Comunque, tornando alle bombe nucleari, ho letto che per lanciare missili atomici in Russia servono tre codici: uno lo ha Putin, uno il ministro della difesa, uno il capo di stato maggiore. Bene, dice uno, tre codici, ottimo. Certo, sarebbe stato meglio se uno dei codici l’avessi avuto io, ma così sembra ok, ho pensato di primo acchito. Poi però, riflettendoci, mi sono detto che con tutta probabilità in Russia il ministro della difesa è questo, mentre il capo di stato maggiore è questo. Perciò, non so.

27.2.22