Uomini e galline (1095)

Ieri sera ero al pub come tutte le sere da un po' di tempo a questa parte, perché stare in casa da solo sotto il getto dell'aria condizionata mi sembra stupido se puoi invece andare fuori al fresco naturale in mezzo alla gente e ai roditori. Dico roditori perché ieri sera, al pub, a un certo punto una ragazza ha avvistato un topo, e un ragazzo ha preso una scopa e si è messo a dare la caccia a 'sto topo, un topo che però apparentemente vedeva solo la ragazza, anche se poi altri hanno sostenuto di averlo visto anche loro, e insomma tutti a dare la caccia a 'sto topo, con gente che chiedeva ma quanto è grosso, e gente che rispondeva con gli indici è grosso così, indicando dieci centimetri, o è grosso così, indicando trenta centimetri, e poi giù a chiedere ma con la coda o meno? E le zanne? E i sonagli? E insomma questo topo ha seminato il panico, per certi versi, questo topo invisibile dalle dimensioni imprecisate, finché non si sa come uno ha detto eccolo lì!, e il topo è andato a infilarsi in una fessura sotto un banco di cemento sul quale tra l'altro era seduta la ragazza che l'aveva avvistato. Allora mi sono immaginato il topo che dopo averla scampata entrava in casa, dove c'era la sua famiglia di topi, perché era chiaro che il topo viveva lì e stava solo cercando di tornare a casa dopo una giornata di lavoro da topo, e appendendo la pelliccia all'appendipelliccia diceva alla moglie: non sai cosa mi è appena capitato. E la moglie che mescolava qualcosa in una pentola e gli diceva: dai siediti che è pronto. Vatti a lavare le zampe, che è pronto. Anche se uno pensa che forse i topi non se le lavano, le zampe. Nel frattempo noi, fuori, a parlare del topo, a dire, una, ma cosa vogliono i topi? Dovrebbero stare nel loro habitat. E a dire, gli altri, è questo il loro habitat, il mondo. E a dire, io, ho paura che mi morda, che poi mi attacca delle malattie e devo passare la notte al pronto soccorso in compagnia di altre persone che mi attaccano altre malattie, e a dire, un'altra, invece io non ho paura che mi morda, non ho paura delle malattie, ho paura del topo in quanto topo e basta, della sua topezza, ho detto io, della sua toposità, ho detto, o topità, ho detto, e poi la ragazza che lo aveva avvistato ha detto: io ho tutta una gerarchia degli animali che mi fanno paura, ci sono quelli che mi fanno solo schifo perché sono brutti e poi ci sono quelli che mi fanno anche paura perché oltre a essere brutti sono pure pericolosi, e i topi sono al secondo posto, nella mia gerarchia, ha detto. Così allora io inevitabilmente le ho chiesto: e al primo chi c'è, scusa? E lei: al primo? Al primo ci sono le galline. Le galline?, abbiamo detto tutti. Sì, le galline, ha detto lei, le galline mi terrorizzano, sono imprevedibili, camminano o volano e poi ti beccano, le galline sono pericolosissime.
Mi ha fatto ridere.

5.7.22