Una conversazione in piena regola (1098)

Quando telefono alla mia amica Paola perché devo dirle qualcosa, lei risponde e prima che possa aprire bocca dice sempre una cosa lei, come se fosse stata lei a chiamarmi, come se lei fosse sempre al telefono intenta a parlare e quando tu chiami e lei risponde ti ritrovi semplicemente nel mezzo del suo incessante fiume di parole. Poi se le avanzano del tempo e della misericordia magari parli tu. È un fenomeno stranissimo che non mi sono mai riuscito a spiegare del tutto. Non prende proprio neanche per un istante in minima considerazione il fatto che il chiamante possa avere anche lui qualcosa da dire. Prima mi faceva innervosire, questa faccenda, lo ammetto, ma poi non più e alla fine ho imparato a stare zitto finché Paola non si è tolta lo sfizio di aver detto lei la prima cosa. Però oggi per curiosità ho fatto un esperimento. L’ho chiamata e come al solito lei ha subito attaccato a parlare. Questa volta così dal niente il suo discorso verteva sulla macchina, che un anno fa le si è accesa una spia rossa e quando è andata a vedere sul manuale c'era scritto di fermare immediatamente la marcia e chiamare un carro attrezzi, perché c'era il rischio di distruggere il motore, ma lei non ha fermato la marcia, anzi ha continuato a usare la macchina per un anno e quando infine l'ha portata dal meccanico e hanno tolto l'olio dentro c'era solo, cito, un po' di limatura di ferro. Un bell'aneddoto, comunque. L’ho lasciata parlare come al solito ma questa volta le ho fatto anche delle domande, ho fatto proprio partire una conversazione in piena regola su questa faccenda della spia della macchina, così per cinque o sei minuti abbiamo parlato di quello che doveva dire lei, e poi mi ha detto altre cose, e poi dopo un po’ le ho detto be’ adesso devo proprio andare, Paola, sì anch’io, ha detto lei, mi ha fatto piacere parlare con te, le ho detto, anche a me, ha detto lei, e ci siamo salutati, e abbiamo messo giù. Dopo dieci minuti mi suona il telefono. Paola. Rispondo. Mi dice: scusa. E io: non importa. E lei: non faccio apposta. E io: lo so.
Mi ha fatto ridere.

7.7.22