Una serata come tante (1124)
Ieri sera al pub il mio amico Roberto ha visto una ragazza che gli piaceva. Ha preso un tovagliolino bianco con sopra il disegno di un calice e ha scritto il suo numero con la matita per gli occhi della mia amica Paola. Che è anche sua amica. Della nostra amica Paola, allora. Poi si è alzato e è andato al tavolo della ragazza. Non si è seduto. Io e Paola lo guardavamo, mentre Carla e Giorgio non potevano, essendo di spalle. Roberto ha lasciato il numero alla ragazza, poi è tornato al tavolo. Paola ha scosso la testa e ha detto: coglione. Roberto le ha dato un bacio sulla guancia. Carla ha dato fondo al suo Cosmopolitan e si è accesa una sigaretta e ha soffiato una nuvola di fumo che però non era azzurra come nei romanzi, ma grigia come nella realtà. Giorgio ha letto un messaggio di sua moglie Abigaille che diceva: Nicola sta mangiando il divano. Nicola è il loro pechinese. O loro figlio, non ricordo. Intanto il telefono di Roberto non squillava. Abbiamo guardato tutti (e tre) la ragazza, che ci guardava a sua volta. Poi l'abbiamo vista prendere il tovagliolino con il numero di Roberto, stringerlo nel pugno, strapazzarlo, lasciarlo ricadere sul tavolo tutto spiegazzato, spazzarlo via con la mano e mettersi a parlare con un'amica. Siamo rimasti impassibili. Stronza, ha detto Paola. Starà parlando di me?, ha chiesto Roberto. No, ho detto io. Come lo sai?, ha detto Roberto. Lo sa, ha detto Paola. Poi è arrivata una cameriera e ha raccolto i vuoti. Le ho detto: mi porti una bottiglia di champagne e un calice? Grazie, ha detto Paola. E due calici?, ho detto allora. Lo sai che non abbiamo champagne, Joey, ha detto la cameriera. Non puoi andarla a prendere al Gato Negro?, le ho detto. Il Gato Negro è il bar rivale del Cerveza Enojada, qui a San Paco Llorente. Non che abbiano champagne, al Gato Negro, era solo stizza, la mia. Lei comunque non mi ha risposto. Mi porti due pomodori ripieni?, le ho chiesto. Ripieni di cosa?, ha chiesto lei. Maionese, capperi, uovo sodo, pomodoro, non lo stesso pomodoro, chiaramente, gomma di guar, ho detto io. Lei se n'è andata senza rispondermi. Paola intanto ha cominciato a mangiare un cesto di pop corn. Pensi che me li porterà?, le ho chiesto. Cosa?, ha detto lei infilandosi in bocca un'altra manciata. Ma poi non ingrassi, così?, le ha chiesto Roberto. No, li vomito, ha detto Paola. E poi non sono cazzi tuoi, ha detto Carla fumando un'altra sigaretta. Intanto sul telefono di Giorgio è arrivato un altro messaggio di Abigaille: Nicola vomita gommapiuma. Abigaille non va a dormire finché Giorgio non è a letto. Giorgio però non si fa condizionare e torna alle quattro, anche quando ha molto sonno già alle due. A volte si ferma da me a dormire fino alle quattro, poi va a casa. Per non dargliela vinta, ha detto. Io alla fine ho bevuto birra, niente pomodori, né ripieni né no. Roberto ha continuato a sperare in una telefonata, anche quando la ragazza è andata via senza degnarlo di uno sguardo, il tovagliolino con il numero ancora sotto il tavolo. Alle tre di notte siamo andati via. Messaggio di Abigaille: Nicola dorme.