Ieri pranzo con la mia amica Carla. Al tavolo vicino al nostro c'erano due tizie, di cui una in evidente sovrappeso che a un certo punto si è messa a parlare con l'amica del suo problema, cioè, per l'appunto, l'essere evidentemente in sovrappeso. Da quel momento io e Carla abbiamo smesso di parlare e ci siamo dedicati all'ascolto della conversazione. La tizia sovrappeso ha detto «Guarda, ho passato la vita a seguire diete». Carla ha tagliato la punta di un asparago scuotendo la testa. Poi la tizia ha detto «E non sai che fastidio gli sguardi e i commenti della gente». Carla ha bevuto un sorso di spremuta di carota alzando gli occhi al cielo. Poi la tizia ha detto «Ogni giorno combatto contro il mio corpo e il mio metabolismo». Carla si è accesa una sigaretta e ha cominciato a mangiarsi un'unghia. Poi la tizia ha detto «E ti giuro che mi sono allenata tanto, anno dopo anno». Carla ha fatto una risatina. Poi la tizia ha detto «Ho provato qualsiasi cosa per perdere peso, credimi». Carla è sbottata in un «Ah!», tanto che le due tizie si sono voltate. Carla le ha fissate. Le tizie sono tornate ai loro affari. Carla ha spento la sigaretta nei resti della sua triglia, poi ha ordinato il caffè. Quando le tizie se ne sono andate, le ho detto:
«Dai».
«Dai cosa?» ha detto lei.
«Commenta».
«I discorsi di quella? Be', non c'è molto da dire».
«Ok, allora possiamo parlare d'alt...».
«A parte che se avesse davvero passato la vita a seguire diete, adesso sarebbe magra».
«A meno che non abbia passato la vita a seguire diete per ingrassare» ho detto io.
«Giusto».
«Vai dal dietologo e ti dice: "Allora, mi raccomando, colazione con nove krapfen alla crema, due panini al prosciutto, un litro di latte con venti zollette di zucchero e cinque fette di cotechino, poi a metà mattina…"».
«Esatto. Se invece una segue diete per dimagrire, di solito dimagrisce».
«A meno che non abbia un morbo x che impedisce al suo corpo di dimagrire».
«Ok, ma in quel caso dovrebbe fare una dieta per guarire dal morbo x».
«Sì» ho detto io.
«Dieta che non seguirebbe».
«Immagino di no».
«Perciò la frase corretta era: ho passato la vita a seguire diete, fallendo».
«Poveretta, però».
«Ma per favore. Poi cos'è che ha detto? Ah sì: che le danno fastidio i commenti e gli sguardi della gente. Ma che sguardi, poi?».
«Non so, tipo delle persone con gli occhi».
«Povera stella. Ma a quanto pare non le danno veramente fastidio, no? Altrimenti sortirebbero qualche effetto».
«Mm, dici che i non-obesi non si impegnano abbastanza per insultare in modo più stimolante ed efficace gli obesi?».
«Forse. Ma secondo me gli obesi vorrebbero essere incoraggiati, premiati, celebrati per la loro obesità».
«Vorrebbero il primo presidente obeso» ho detto io. «O il primo recordman sui cento metri piani obeso. Se io fossi obeso e non volessi dimagrire, penso che farei il lottatore di sumo. Ehi ciccione!, mi direbbe la gente, perché non fai un po' di sport? E io: faccio sumo. E loro: ah».
«Forse dovremmo ingrassare noi. Così loro sarebbero normali».
«Io non riesco a ingrassare, Carla, per quanto mangi. Non so perché».
«Hai le ossa piccole. E poi, scusa, ancora la storia del metabolismo. E cos'è che ha detto? Ah sì, combatto contro il mio corpo».
«Non credi sia vero?».
«Ma il corpo poverino, cosa vuoi che faccia? È solo un sacco e lei ci ficca dentro quintali di immondizia. È il suo corpo che combatte ogni giorno. Per restare in vita».
«Però ha detto che si allena, tanto, da anni».
«Sì, e ora può frantumare putrelle con le mandibole. Dai, Joey, per favore. Io mi alleno, tanto, da anni. Credi che questo fisico incredibile si mantenga da solo?».
«Non so, come ti ho detto sono magrissimo pur mangiando tutto quello che voglio, mangio cinque pizze a settimana e non metto su un grammo».
«Avrai il verme solitario. E poi quando ha concluso dicendo "ho provato di tutto per dimagrire"? Volevo dirle: hai provato anche a mangiare meno?».
«Avresti dovuto dirglielo».
«Dici?».
«Sì, secondo me non ci ha mai pensato».
«Da che parte è andata?».
«Di là».
«Non sarà lontana, considerata la stazza».
«Magari la sua amica ha un Apecar».
«Vero. Tu non vieni?».
«No, resto qui a mangiare la torta con la panna».
«Bravo».