Ma che diamine (1130)

Stasera sono uscito e ho fatto un aperitivo da solo. Ovviamente come sempre tutti erano con qualcuno. Poi però ho visto, seduto a un tavolo, un tizio che anche lui faceva l'aperitivo da solo. E ho pensato: ma che diamine. Così ho preso la mia birra, le mie patatine e mi sono andato a sedere al suo tavolo. Lui non ha protestato. Chiaro. Sono rimasto lì in silenzio e mi sono fatto gli affari miei, e lui i suoi. Mangiavamo le patatine, ciascuno le proprie, e abbiamo bevuto le nostre proprie birre. A un certo punto mi è caduto un tovagliolo e lui non l'ha raccolto. L'ho raccolto io e non ho detto niente. Poi lui ha starnutito e io mi sono coperto il naso, non gli ho detto salute. Lui non mi ha detto grazie. Quindi ha guardato nella mia direzione e io ho guardato il display del cellulare. Poi io ho guardato nella sua e lui si è grattato la testa. È arrivato il cameriere e ha detto: vi porto altro? Non abbiamo risposto. Finito il suo drink, è andato via. Senza salutare. Io non lo stavo guardando, comunque. Poi ho finito la mia birra e sono andato a casa.

5.9.22