Fare strada (1145)
Ho acquistato delle scarpe difettose: le stringhe si slacciano. Specialmente quelle della scarpa sinistra. Così sono andato in negozio e ho fatto presente la cosa. A servirmi, se così si può ancora dire, una ragazzetta con la gomma da masticare. La gomma da masticare può indicare: strafottenza; rilassatezza di costumi; nervosismo per il fatto di lavorare in un negozio di scarpe senza sapere nulla di scarpe né aver alcun interesse nelle scarpe; xerostomia. Prendo nota di questo sul mio taccuino cartaceo. Intanto la ragazza mi guarda e mastica la gomma. Ha bisogno?, mi chiede. Certo, le dico, possiamo andare nel suo ufficio? Lei mastica ancora un po' di gomma e mi squadra. Ragazzetta, penso scuotendo la testa, ragazzetta mia. Dove ti condurrà questo atteggiamento? Non è così che si fa carriera nel difficile campo delle commesse di negozi di scarpe a buon mercato. Intuendo che la ragazzetta non ha un ufficio e che consuma i suoi pasti in un camerino, indico le scarpe che ho ai piedi. Lei le guarda. Poi guarda di nuovo me. Silenzio. Si slacciano, dico allora. Specialmente la sinistra, dico. Sono allacciate, dice la ragazzetta senza nemmeno più controllare. E se si fossero slacciate nel frattempo? No no, penso, questa strada porta dritta al licenziamento e a un lavoro meno prestigioso, tipo, che so, mm. Senta, dico allora, adesso cammino cinque minuti per il negozio e vedrà che si slacciano. Faccia come vuole, dice la ragazzetta lasciandomi lì. Così comincio a camminare per il negozio, faccio anche qualche metro di corsa e una capriola. E la scarpa (sinistra) si slaccia. Ah!, penso. Una commessa più anziana mi dice: guardi che ha la scarpa slacciata. Ah!, penso. Esatto, dico togliendomi la scarpa e mostrandola alla commessa anziana. Che poi, anziana. Trent'anni. Ma niente gomma da masticare e uno sguardo che mostra una sincera passione per il suo lavoro. Mi faccia vedere, mi dice prendendo la scarpa. Lei farà strada, le dico. Lei esamina la scarpe e intanto dice: è quindici anni che lavoro qui. Be', dico, tornando alla scarpa: si slaccia. Vedo, dice la commessa. Poi mi restituisce la scarpa. Io torno a indossarla, allaccio le stringhe. So che la commessa mi sta osservando con attenzione. Faccia il doppio nodo, mi dice quando ho terminato. Faccio il doppio nodo, ma la stringa si slaccia. Vede?!, dico. Voglio effettuare il reso, dico. Signore, mi dice la commessa sorridendo pazientemente, da quanto indossa quelle scarpe? Un mese, dico togliendomele e porgendole alla commessa. La commessa le respinge delicatamente. Non possiamo più accettare il reso, mi spiace, dice. E io: cosa?! Ma questo è assurdo, ho sforato il periodo di recesso di soli sedici giorni e tre ore!, dico. Sono tutte segnate, dice la commessa. La gomma è consumata, dice. Ma quale consumata, dico io, una spazzolata con acqua e bicarbonato e torna come nuova. E cos'è quel segnetto nero, ha scritto qualcosa sul lato?, mi chiede la commessa osservando le scarpe. Il mio nome, dico, Joey. Per caso è un reato?, chiedo allargando le braccia e rivolgendo a tutti gli altri clienti presenti nel negozio. Loro mi guardano e poi tornano a valutare scarpe. La commessa sorride. Non è un reato, Joey, ma la politica dei resi del negozio mi impedisce di accettare il reso. Ah!, dico. Bella politica, dico, bella politica davvero! Allora adesso esco e sputo in faccia al primo che passa e se lui si lamenta dico: scusa ma è la mia politica di relazioni sociali!, dico. Oppure prendo sei pullover, vado in cassa e quando mi viene presentato il conto dico: scusate ma non pago, è la mia politica sui pagamenti! Oppure... Mi spiace, dice lei. Sembra davvero dispiaciuta. Va bene, le dico tornando calmo, lascio perdere, ok? La commessa annuisce lievemente e dice: grazie per la comprensione, Joey. E senti, aggiunge, vuoi che provi ad allacciarle io? Le scarpe?!, chiedo, sorpreso. Sì, le scarpe, Joey. Oh, dico, sarebbe inutile ma gentile. Bene, dice la commessa, così si china e mi allaccia le scarpe. Lo fa con sicura maestria. Poi si alza e mi dice: dovrebbe andare. E io: grazie, commessa anziana (lei qui aggrotta la fronte), e se per caso si dovessero slacciare posso tornare qui e me le cambi? No, Joey, mi dice lei, no. Ok, dico io, e me ne vado (le scarpe non si sono ancora slacciate).