Salve.
Salve.
Vorrei una confezione di Tachipirina e un barattolino per l'esame delle feci.
Certamente. Ecco la Tachipirina.
Grazie.
Ora le prendo il barattolino.
Grazie.
Lo vuole vuoto o già con le sue feci dentro?
Come, prego?
Il barattolino lo vuole vuoto?
Sì, vuoto, certo… ci devo mettere le mie feci, se no come fanno a esaminarle?
Bastava un "sì, signor farmacista".
O un "sì".
L'educazione non è mai troppa.
Vero.
Allora un barattolo vuoto, dicevamo.
Sì, grazie.
Si figuri. Non lo vuole con le sue feci dentro? È in offerta.
Ma come sarebbe con le mie feci dentro?
Scelga lei. Con le feci dentro è in offerta.
Ma come fate ad avere le mie feci?
Se vuole abbiamo in offerta quello normale con le sue feci, o c'è un tre per due su quello con le sue feci ripulite.
Ripulite?
Sì, cioè, senza batteri, parassiti né altro. Con questo passa l'esame senza problemi, ma costa un pochino di più.
È uno scherzo.
Ah ah, ma certo!
Ah ecco.
Ci era cascato.
Sì.
Che poi, dico, che senso avrebbe fare un esame con delle feci ripulite?
Infatti.
Allora, torniamo seri. La Tachipirina gliel'ho data. Il barattolino lo vuole vuoto o con le sue feci già dentro?
Ancora?
Ancora che cosa, mi scusi?
Con questo scherzo.
Non sto scherzando, signore. Non sono mai stato così serio da quando ho visto il risultato degli esami delle sue feci, due ore fa.
Ma come fate ad avere le mie feci?!
In che senso come facciamo? Aspettiamo che escano dal suo ano, le raccogliamo e le mettiamo in un barattolo, come le ho detto sono in offerta a 12 e 99, l'offerta scade giovedì.
E le vendete a tutti?
A chi le richiede.
E chi potrebbe mai richiederle, scusi?
Oh, non creda mica. Le sue feci vanno a ruba.
Ma… quanti barattoli ne avete?
Mm, aspetti che controllo sul computer. Dunque… ne sono rimasti nove.
Rimasti?
Nove.
Senta, lei mi sta prendendo in giro.
Non capisco, mi perdoni.
Mi faccia vedere uno di questi barattoli.
Ma certo. Aspetti qui.
Sì, certo che aspetto.
Ecco qua. Vede, c'è anche la sua foto sull'etichetta.
Ma… è disgustoso.
Ma no, non è venuto male. Certo ha gli occhi chiusi, ma è perché stava dormendo.
Intendevo vendere un barattolo con dentro le feci.
Ah non so, sono le sue.
Non credo proprio.
Se vuole le vendo un test del Dna per verificare. Sono 99 euro.
Va bene. Sa cosa faccio? Prendo il barattolo con le mie feci già dentro e…
Ottima scelta, signore. Sono fresche fresche, di stamattina. Stia attento ai semini di kiwi.
Dicevo: prendo anche il test del Dna e, se quelle sono davvero le mie feci, vi denuncio.
Certo, signore. Intanto questo è il suo barattolo, lo porti in laboratorio entro un'ora, oppure lo conservi in frigo a quattro gradi centigradi al massimo per ventiquattro ore, ma si ricordi che è un barattolo di feci, non le mangi.
Ma secondo lei mi metto a mangiare le feci?
Molti si sbagliano. Altri no. In entrambi i casi sarebbe meglio non mangiarle. Mi piacerebbe dirle che non è mai successo, ma è successo. Vuole una confezione di antibiotico, nel caso? E magari dei fermenti lattici. E delle mentine.
No, voglio il test del Dna.
Certo. Ecco qua. Serve altro?
No.
Sono 118 e 99. Facciamo 118 e 76.
E 76.
Un piccolo sconto.
Mi dà un sacchettino, almeno?
Ma certo. Sono 23 centesimi. Vuole un barattolo di scorta nel caso le capiti di mangiarsi le sue feci strada facendo?
No.
Viene solo 18 euro.
Ma come, costa più vuoto che pieno?
Signore, le sue feci non impreziosiscono il barattolo, mi creda. Lo vuole?
No.
Va bene.