Bricolage (1260)
Una sera mi scrivono il mio amico Stefano e la mia amica Barbara, che non vedevo da tempo. Siamo dalle tue parti, mi scrivono, pranziamo insieme domani? Certo!, gli dico. Il giorno dopo, al ristorante, mi dicono che sono di passaggio, e che poi andranno in Svizzera, o in Austria, non abbiamo ancora deciso, mi dicono. Ah, dico io, improvvisate, bello, dico, anche se per me l'improvvisazione è un incubo, così come i viaggi, le vacanze, eccetera. Ma so che per la maggior parte della gente è bello. Ma con alberghi e cose varie, come fate?, chiedo. E loro: non ci servono, siamo in camper. Ah, bello!, dico, anche se per me il camper è un incubo, così come i campeggi, le scomodità, gli spazi angusti. Ma so che per molte persone è bello. Vi siete comprati un camper, eh?, dico. No, dicono loro, ce lo siamo costruiti. Mi ha fatto ridere. Ho pensato che sono dieci anni che devo far passare un filo dietro una libreria, ma questo significa spostare la libreria, e questo significa togliere i libri e svitare tre viti, e il solo pensiero mi affatica. Ho pensato anche al fatto che diversi anni fa Stefano aveva montato un mobile tv, e la cosa mi aveva notevolmente impressionato. Mi è sembrato perfettamente normale che ora sia arrivato a costruirsi un camper, e penso che il prossimo passo sarà costruirsi una casa. Ma per adesso è un camper. Bello!, dico io, anche se per me il bricolage è un incubo - non so nemmeno se sia bricolage, costruirsi un camper - così come le schegge, il sudore, gli avvitatori, le vesciche. Ma so che per la maggior parte della gente è bello. Poi, finito il pranzo, mi fanno vedere il camper, che è bianco. Perché non l'avete fatto nero con le fiamme?, chiedo. Be', dicono, il nero si scalda di più. Che è vero, ma non ho mai capito perché. E probabilmente ancora di più con le fiamme. Allora potevano farlo bianco con delle fiamme di ghiaccio. O tutto tempestato di cubetti, penso. Io probabilmente me lo farei tutto dipinto con un tema forestale, così quando lo parcheggio in mezzo ai boschi sono completamente mimetizzato. Però non andrei mai in un bosco, quindi lo parcheggerei in centro città, quindi dovrei dipingerlo come la facciata di un negozio, però chiuso, se no la gente cercherebbe continuamente di entrare, penso mentre Stefano e Barbara continuano a mostrarmi dettagli del camper. Guarda, mi dicono, ci siamo fatti anche una finestra. Accidenti, dico, e com'è stato bucare la lamiera?, chiedo. Tra i miei incubi c'è anche dover bucare una lamiera. Più facile del previsto, dicono loro. Probabilmente la cosa migliore sarebbe dipingerlo come la facciata di una casa, penso, poi togliere le ruote e non spostarsi più. Questo invece è il letto, mi dicono mostrandomi un letto, ovviamente su misura al millimetro. Bello, dico. In questo caso è vero, dormire mi piace. Riuscite a fare sesso?, chiedo. Stefano e Barbara si guardano, poi mi dicono: questo non ce lo aveva mai chiesto nessuno. Bello, dico io, e anche in questo caso è vero, mi piace fare le domande, specialmente le domande che gli altri non fanno. Poi mi fanno vedere il resto del camper, io faccio altre domande, loro rispondono, e poi ci salutiamo.