Cani killer (1297)
Esco di casa per buttare la spazzatura. Appena in strada, il portoncino richiuso alle mie spalle, vedo a un paio di metri un capannello di tre tizi e un grosso cane di quelli che ogni tanto finiscono sul giornale insieme a un bambino e non perché lo hanno salvato da un incendio. Il cane è accucciato e mi fissa torvo. Non avevo mai davvero capito il significato di torvo finché non ho visto lo sguardo di quel cane. I nostri occhi si incontrano. Immagino che il mio sguardo gli sembri, invece, preoccupato, e sappiamo quanto questo faccia incazzare un cane già incazzato di suo. Mai mostrare a un cane che hai paura, la cosa migliore è avvicinarsi e dargli un paio di scappellotti dicendo: «Cazzo guardi, cagnaccio?». A quel punto il cane pensa: non ha paura, non è una preda, è lui che comanda, tutto sotto controllo. Nel mio caso, però, come detto: paura. Il cane dunque fa uno scatto e abbaia mostrandomi i denti e un serramanico. Dicono che bisogna saper interpretare i cani. Devi chiederti: mi vede come una preda e mi sta dicendo ora ti mangio o mi vede come una minaccia e mi sta dicendo ora ti mangio? O sta solo dicendo ehi amico vieni qui a chiacchierare con i miei amici e, poi, ti mangio? Un'altra cosa che dicono è, se un grosso cane killer ti abbaia contro, di allontanarti senza correre e senza voltare le spalle. Perché, se corri, il cane lo può interpretare come la risposta "sì!" alla domanda "ma quello lì è una preda?", e se dai le spalle è semplicemente una mancanza di rispetto nel mondo dei cani che non può essere tollerata. Il modo giusto, dunque, è allontanarsi senza: correre; dare le spalle; guardare il cane; urlare o comunque parlare con voce stridula (stridulo uguale preda); scartare una merendina; indossare un costume da gatto; allontanarsi. Insomma devi allontanarti restando lì. Se il cane ti attacca comunque, dicono - e qui tu pensi ah, ecco, sentiamo cosa fare se mi attacca comunque! -, cerca di proteggerti la giugulare, la femorale, il naso e il pene e le mani e i piedi e le orecchie. Il consiglio successivo è andare in fretta al pronto soccorso (se non ti ha staccato i piedi, in quel caso va bene andarci lentamente). Tornando a noi, mi immagino mentre i tre, quattro con il cane, mi guardano mentre mi allontano al rallentatore, camminando all'indietro come Michael Jackson, guardando di lato (sempre come Michael Jackson), tenendomi la tesa del cappello. In teoria dovrebbero pensare: lui sì che conosce i cani! Ma in realtà penserebbero: che cazzo fa quel coglione? Attaccalo, Bobby! (A quel punto con tua sorpresa Bobby non è il cane ma uno dei tizi, che corre verso di te con un tirapugni). Un'altra cosa che dicono è di girare con una tromba da stadio. Davvero. Sembra che possa spaventare il cane. Sembra assolutamente normale girare con una tromba da stadio, secondo questa gente che dà consigli in internet. Perché allora non girare dentro una gabbia anticane? La Volkswagen ne fa di bellissime. La tromba da stadio potrebbe tornare utile in altre situazioni, ho pensato: al supermercato, per esempio, al banco della gastronomia: a chi tocca? E suoni la tromba. Mi dica. Due etti di cotto. Ecco qua. Grazie! E suoni ancora. Oppure se vai al ristorante, meglio se stellato, per richiamare l'attenzione del cameriere: suoni la tromba, lui arriva, possiamo avere dell'altro vino? Certo, vi chiamo il sommelier. Lasci, faccio io. E suoni. Comunque, per farla breve: il cane mi guarda, io lo guardo, il cane abbaia, io giro i tacchi, torno al portoncino, lo apro, entro in casa, svuoto il sacco della spazzatura nel cestino, riprendo la spazzatura e la rimetto sugli scaffali, nel frigo, ributto la polvere per terra, ricompongo le bucce di banana, il tutto camminando all'indietro, pensando al contrario, mi infilo nel letto, dormo. Quando mi sveglio, ore dopo, vado alla finestra e scosto la tenda di mezzo centimetro per vedere se il cane è ancora lì. Il cane è ancora lì. Da solo. Sta fumando una sigaretta. Mi guarda, lo guardo. Segno di sfida, penso. Ma sono nella mia gabbia anticane di cemento e lo guardo ancora di più, con lo sguardo spaventatissimo. Gli mostro anche un po' le spalle, tanto che ci sono. Il cane scuote la testa, si alza, butta la sigaretta, la spegne con la zampa, si avvicina al portoncino, infila un'unghia nel buco della serratura, traffica un po', il portoncino si apre, il cane entra.