Oggi mi è tornato in mente che da bambino, alla scuola materna, un pomeriggio ho sfondato una porta a vetri (ero vivace) e mi sono tagliato un polso e una mano. Ricordo che dopo il danno mi sono allontanato rapidamente dalla porta, pensando: nessuno si è accorto che sono stato io. Poi ho visto il sangue che mi colava dal braccio e, per il timore di essere rimproverato, ho cercato di nasconderlo tirandomi giù le maniche più che potevo, ma, quando le maestre se ne sono accorte, invece di arrabbiarsi sono diventate molto premurose e mi hanno portato in ospedale. Anche in ospedale erano tutti incredibilmente gentili, tutte le infermiere, gli altri malati, i loro parenti e persino il chirurgo, che gran chiacchierone! E come gli ero simpatico! E poi ovviamente anche quelli dell'ambulanza, che riportandomi a casa a un certo punto mi hanno detto: «Facciamo uno scherzo alla mamma e arriviamo con la sirena?». E io: «Sì!». E loro l'hanno accesa, e mia madre quando mi ha visto era bianca come un lenzuolo. Ci siamo proprio divertiti, che bella giornata.