Una breve indagine (1371)
Uno dei problemi che ho: propongo cose che poi non ho voglia di fare. Tipo la mia amica Carla, giorni fa le ho detto che sarei passato a prenderla per andare insieme all'aperitivo di Natale a casa di Paola, ma poi non ne avevo voglia. Tra l'altro Carla ha la macchina. E le gambe. Non avevo voglia nemmeno di andare all'aperitivo di Natale. Oppure, altro esempio, la cena del 31. Un mese fa ho detto agli amici: «Amici, festeggiamo insieme l'ultimo dell'anno!». Poi mi è passata la voglia. Ma dopo pochissimo. La mattina dopo l'ideazione di questi bei progetti mi ritrovo a letto con gli occhi sbarrati e penso: "Perché non sto zitto?". Per fortuna che l'avevo organizzata a casa di Giorgio e Abigaille, almeno ho l'accortezza organizzare a casa degli altri. Dunque, facile: messaggio vocale a Giorgio in cui spiego che il 31 purtroppo non mi sarà possibile presenziare alla cena organizzata da me stesso in mio onore causa repentina assenza di voglia. Risposta di Giorgio: «Posso mandarti affanculo?». Che altro? Ah sì: giorni fa, alla cena natalizia tra amici (proposta da chi? Esatto), ho organizzato un pranzo tra amici per il mio compleanno, a gennaio. Interessante, perché solo poche ore prima avevo dichiarato a Paola: «Quest'anno al mio compleanno non faccio niente!». Così poche ore dopo Paola mi fa: «Sai, ho svolto una breve indagine per capire cosa c'è alla radice del tuo problema e penso di aver trovato un fattore ricorrente». E io: «Ah sì? E quale sarebbe? La joie de vivre?». E lei: «Quasi: lo champagne».