I giovani (1442)

Al supermercato, alle casse automatiche, c'era un tizio che si lamentava dei giovani con una commessa: «I giovani hanno troppo benessere» diceva, al che io ho subito preso la scatoletta di salmone grigliato e l'ho buttata nel cestello di una signora lì a fianco. «I giovani non hanno voglia di fare» diceva intanto il tizio, «non hanno voglia di cambiare le cose» diceva scuotendo la testa, «non hanno voglia di faticare». Allora io, non potendone più, mi sono voltato e ho detto: «Ma basta, lasciateci in pace! Siamo giovani, vogliamo goderci la vita, vogliamo sognare, dedicarci alle nostre passioni, fare le nostre esperienze, i nostri errori! Ci sarà tempo per pensare alle cose serie, alle responsabilità. Ci sarà tempo per essere adulti! Sono dieci anni che sento la gente lamentarsi di noi giovani… ma che dico? Sono vent'anni che sento lamentarsi di noi giovani… no, di più, sono trent'anni che sento lamentarsi di noi giovani, sono quarant'anni che sento lamentarsi di noi giovani, basta!» ho detto. Dopodiché, mentre i due mi fissavano sbalorditi quasi certamente per l’acutezza e la profonda verità delle mie parole, me ne sono andato, non senza aver prima recuperato la mia scatoletta di salmone.

12.8.25