Lo so io, lo sai tu (1440)
Stamattina dovevo passare dai miei per fare una cosa con il mio anziano padre, però mi sveglio con l'emicrania, uno spillone conficcato nell'occhio e un altro nella tempia, così alle 7 mando un messaggio all'anziana madre, poiché l'anziano padre rifiuta di servirsi di uno smartphone e dunque se vuoi comunicare con lui devi passare per la sua anziana agente, e li informo che, data l'estrema anche se momentanea suscettibilità del mio apparato appercettivo, ho bisogno di stare a casa in silenzio con la gatta che mi dorme sulla faccia fino a che ne avrò voglia. Risposta dell'anziana madre: "Va bene". Dopo mezz'ora (7.30), telefonata. Guardo il display, dice: Anziana madre balorda, che è come ho registrato l'anziana madre in rubrica. Penso sia successo qualcosa. Deve essere successo qualcosa. Altrimenti non si spiega. Rispondo. Non è successo niente, l'anziana madre vuole soltanto riorganizzare l'agenda di tutto il mese di agosto dell'anziano padre a causa del piccolo inaspettato cambiamento occorso. Chiudo gli occhi, cerco di concentrarmi sul respiro. Cerco di disattivare l'udito. Cerco di fermare il cuore. Cerco di pensarmi orfano. Poi l'anziana madre dice «Scusa un secondo…» e comincia a urlare – urlare – all'indirizzo dell'anziano padre, che con ogni probabilità si trova a cinquecento metri di distanza, dicendogli che deve decidersi, o innaffia l'orto o raccoglie i fagiolini, il tutto senza avere l'accortezza di allontanare il telefono dalla bocca, anche solo di qualche centimetro, perché è il pensiero che conta. Quando ha terminato di urlare, però, raccolgo le ultime forze e le dico: «Ascolta, lo sappiamo entrambi, lo so io, lo sai tu, è inutile che ci prendiamo in giro: sto lentamente, inesorabilmente, inopinatamente diventando il vostro giovane badante, anche se al momento, ringraziando Anubi, Dio dei morti e dell'imbalsamazione, siete ancora lucidi, o perlomeno in quella fase della vita in cui non capisci se un anziano genitore è lucido e anziano o anziano ma con un principio di demenza o se ti prende anzianamente per il culo; siete arzilli, diciamo pure in ottima salute ringraziando anche Thot, Dio della medicina, viste le dodici pillole al giorno che prendete, tipo la pastiglia della pressione e quella del colesterolo, che voi con saggezza infilate direttamente nel panino con la cotoletta avvolta nella pancetta avvolta nell'uovo fritto immerso nel gorgonzola. Tuttavia, e proprio in virtù del vostro attuale e invidiabile e anche un po' inspiegabile stato di salute, ritengo di avere ancora la facoltà di dirti, specie se mi chiami per urlare addosso a tuo marito mezz'ora dopo che ti ho informato della mia emicrania, che non devi, benché tu mi abbia generato, cosa di cui ovviamente almeno finora ti sono in parte debitore, non devi, se ti è possibile, se non è chiedere troppo, rompermi il cazzo». Silenzio. Poi l'anziana madre riprende a urlare all'indirizzo dell'anziano padre, che a quanto pare sta arrampicandosi su un albero con una motosega accesa, o forse è l'anziana madre che sta andando verso l'anziano padre brandendo una motosega accesa, non lo so, non mi interessa, lo sapremo leggendo il giornale domattina. Dunque metto giù. Mi rimetto la gatta sulla faccia. Mi concentro sul respiro. Sono le 7.40.