Il battello (1458)
La settimana scorsa l’anziana madre va a una gita e si busca un raffreddore. Pochi giorni dopo c'è in programma un'altra gita e lei decide di andare lo stesso. Non dico niente. L'anziana madre torna dalla seconda gita che il raffreddore è diventato una bronchite. Non dico niente. Non dico niente anche perché ho già detto tutto troppe volte e ho imparato a non rimproverare gli anziani genitori così come non rimprovero mai la gatta: li accetto nella loro immutabile purezza. Non sollecitata, tossendo, l’anziana madre mi fa: «So che ho sbagliado». La considero una provocazione di bassa lega e dico: «Non dico niente». Per tutta risposta lei annuncia che di lì a due giorni parteciperà insieme all’anziano padre, anch’egli peraltro ammalato, a una terza gita. Ma io continuo a non dire niente. Al ritorno, mi chiama e con voce fortemente nasale mi fa: «Avevi ragione». Anche se non avevo detto niente, ma ormai riesco ad avere ragione senza nemmeno parlare. «Il baddello non ha aiudado» aggiunge. Il battello, penso, ma certo. Allora una cosa la dico. Dico: «Occhio che se ti becchi una polmonite hai centosettant'anni e quindi…». L'anziana madre, dice: «Ba no, sono forde». Io dico: «Lo scriverò sulla tua lapide». L'anziana madre ride, tossisce, riattacca e poi va a prenotare altri battelli, altre gite.