Grosso guaio a Hay-on-Wye (1471)

Il 2025 è stato per me l’anno della Grande Lettura: uno dei propositi di gennaio era infatti quello di leggere almeno un libro a settimana. Alla fine ne ho letti 56. Per farlo, ho dovuto impormi di finire tutti i libri che cominciavo e questo mi ha portato a leggere per intero anche dei libri che stavo detestando o che mi stavano annoiando a morte (Il mio biliardo, di Richler, se volete provare la sensazione. E dire che a me il biliardo piace). A un certo punto, però, mi sono reso conto che nella mia testa c’era più l’idea di rispettare il proposito che la lettura in sé. Verso giugno mi sono anche detto che allora avrei potuto scegliere, che so, mangiare un gelato al giorno o imparare a suonare il flauto. Sarà per un altro anno.
Naturalmente a nessuno interessa che io abbia letto 56 libri, ma cerco ugualmente di infilare questa informazione ovunque, con chiunque. Al salumiere: «Quanti etti di crudo ha detto?». E io: «56, come i libri che ho letto quest’anno». Agli agenti di polizia: «Scusi, agente, non mi ero accorto di andare così veloce, e poi credevo che qui ci fosse il 56, come i libri che ho letto quest’anno». Alle pompe funebri: «Sì, lo zio Goffredo aveva 110 anni, come il doppio dei libri che ho letto quest’anno, meno due». C’è stato però anche un momento di pura soddisfazione, ovvero quando sono stato fermato per strada da un tizio che faceva uno di quei sondaggi: «Salve. Una domanda veloce: quanti libri legge in un anno? Nessuno, uno, dieci o più di dieci?». Oh, amico mio, ho pensato.
Il lato positivo è che alcuni di questi 56 libri sono diventati buoni amici, forse addirittura amici per la vita (se non lo erano già), ed ecco perché ve li segnalo.
Prima di passare ai libri, volevo citare il film che mi è piaciuto più di tutti tra quelli visti quest’anno. Non vi anticipo nulla (non vi dico neanche il titolo) se non che mi ha sorpreso, che ho apprezzato il modo in cui è stato concepito e costruito, e che ho amato la protagonista, Willa Fitzgerald, sin dalla prima scena. Ah, non leggete la sinossi, se potete, perché a volte contiene delle anticipazioni. Il film è Strange Darling, di JT Mollner (attualmente su Prime).
E veniamo ai libri. Comincio intanto con due: il 2025 è stato l’anno in cui ho scoperto Rosa Matteucci, una scrittrice raffinata, tragica e comica al tempo stesso, dallo stile unico, che nei suoi libri parla di sé e della propria famiglia. Di nobile lignaggio benché, come lei stessa racconta, presto decaduta, quando leggi Rosa vorresti essere suo amico ma sai che lei non vorrebbe essere amica tua: i suoi libri restano allora l’unico modo di godere della sua impareggiabile compagnia. Li ho letti tutti, ma vi consiglio di cominciare da quelli che ho amato (volevo dire amerete) di più. Prima di tutto Libera la Karenina che è in te (seconda opera della Matteucci dopo Lourdes), in cui troviamo una giovane donna colta e raffinata (e di nobile lignaggio!) alle prese con l’amore per uno zotico militare italiano di stanza in Eritrea. Un libro che avrei voluto non finisse mai.
Se vi piace Libera la Karenina che è in te, potete passare senza indugio a Cuore di mamma, un piccolo romanzo perfetto. Racconta la storia di una donna che ha escogitato un infallibile piano di liberazione personale: convincere l’anziana e arcigna madre ad accettare di essere seguita da una badante. Anche qui si ride, tra molte amarezze.
Un altro libro che consiglio e regalo spesso e che, pur essendo per me una rilettura, rientra tra i migliori letti quest’anno è Al paese dei libri, di Paul Collins: racconta del tentativo di trasferimento dell’autore e di sua moglie, più il figlioletto, da San Francisco a Hay-on-Wye, un villaggio gallese noto per essere considerato “la Mecca dei bibliofili”: 40 librerie (soprattutto antiquarie o di libri usati) per 1.400 abitanti. È un resoconto molto piacevole e leggero con alcune citazioni bizzarre da libri dimenticati. Per qualche ragione, leggere il racconto di una cosa che non mi sognerei mai di fare, ossia dare fondo ai risparmi per cercare di acquistare una vecchia casa ammuffita in un posto freddo e lontano, mi rilassa. Forse perché, mentre i protagonisti sembrano ficcarsi inutilmente in un grosso guaio (un possibile titolo alternativo: Grosso guaio a Hay-on-Wye), io sono comodamente seduto in poltrona a sorseggiare una tazza di tè.
Un altro libro magnifico (anche qui una rilettura) è Citarsi addosso (Senza piume), di Woody Allen. In teoria tutti dovrebbero averlo letto, ma poi forse molti invece no (per fare un test sono uscito e per strada ho fermato dieci persone a cui ho chiesto: «Mi scusi, ha mai letto Citarsi addosso?». Curiosamente, tutte mi hanno dato la stessa risposta, ovvero: «Scenda subito dalla mia auto!»). È una raccolta di brevi testi umoristici uscita nel 1975. Ancora oggi, a mio avviso, nessuno (a parte Woody Allen stesso) sa scrivere così tante battute così divertenti. Puro genio comico. Vi sorprenderà, ma ci sono persone che non amano l’umorismo di Woody Allen. Legittimo. Ho notato però che alcune di queste vogliono farlo sapere con un certo astio: «A me non fa ridere per niente!» dicono triturando un suo libro con i denti. Eh, penso io, “per niente”?! Strano. Fortunatamente per me, Woody mi fa sbellicare. Se vi piace Citarsi addosso, potete poi continuare con i suoi fratelli Saperla lunga e Effetti collaterali. (I titoli sono quelli delle edizioni Bompiani. Attualmente sono editi da La Nave di Teseo con i titoli: Senza piume, Rivincite e Effetti collaterali).
Impossibile non citare poi Rumore bianco, di DeLillo. Uno dei libri più arguti che abbia mai letto (insieme a Mai ci eravamo annoiati, di Renata Adler), ma in un modo piacevole e calmo. Ho scoperto che per qualcuno è un libro "cupo" e "angosciante". Non so come sia possibile. Solo perché parla di morte? O per quella nube tossica che incombe? Davvero strano. Io l'ho trovato sbarazzino.
Chiudo con La filosofia di Andy Warhol, di Andy Warhol. Anche in questo caso una raccolta di brevi scritti arguti. Se vi capitano quelle giornate in cui il cervello vi pare un po’ assonnato, le pensate di Andy sono un ottimo modo per tirarlo giù dal letto.
Ultima cosa: se vi va di dirmi qual è il libro più bello tra quelli che avete letto quest’anno, mi farà piacere e mi sarà anche utile saperlo: uno degli obiettivi per il 2026 non sarà leggere ma vagliare tanti libri, alla ricerca della risposta all’eterna domanda: che cosa sto cercando?
Bene, direi che per il 2025 è quasi tutto.
A domani!

30.12.25